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Messaggi Don Orione
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Nella tarda serata del 25 ottobre 1991, morivano sulla strada che da Caracas porta a Barquisimeto, Don Giuseppe Masiero, superiore generale dell’Opera Don Orione, don Angelo Riva, don Italo Saran, direttore del Piccolo Cottolengo di Barquisimeto, e il giovane volontario, Rafael Villanueva Escobar, al volante della Fiat Uno sulla quale i quattro viaggiavano, travolta frontalmente da un pesante camion che sbandò avendo rotto i freni.

Giuseppe Masiero era nato a Milano il 26 febbraio 1931 da famiglia di origine veneta. Venne presto a contatto con la Congregazione di Don Orione frequentando assiduamente l'Oratorio annesso al Piccolo Cottolengo Milanese. Qui – come ricordava Don Masiero – ebbe la grazia non di “conoscere” ma di "vedere" Don Orione mentre predicava nella chiesa del Piccolo Cottolengo. Un giorno ne sarebbe stato successore.
A 13 anni, nel 1944, entrò nella casa orionina di Vigevano per poi passare a Buccinigo d'Erba (CO) per il ginnasio. Nell'anno 1948-1949 compì il suo anno noviziato a Villa Moffa di Bra (CN), distinguendosi per le doti di pietà, intelligenza e buona condotta. Emise la prima professione religiosa l’11 ottobre 1949 e proseguì i suoi studi liceali. Le relazioni dei superiori di allora lo ricordano mite, gioviale, aperto, “pio, angelico, generoso, di vocazione sicura”.
Fece il suo tirocinio apostolico come assistente e insegnante a Campocroce di Mirano (VE), entrando in quel campo della formazione nella quale dedichera le sue energie migliori durante tutta la vita.
Frequentò la Teologia all’Università Gregoriana di Roma, conseguendo la licenza nel 1959. Lo stesso anno, il 30 marzo, fu ordinato sacerdote da mons. Traglia, in San Marcello al Corso.
La sua prima tappa apostolica sacerdotale fu a Botticino Sera (BS), prima come assistente e poi, dal 1961 al 1968, come direttore. Stimatissimo in casa e fuori, ancor oggi è tanto ricordato nel territorio bresciano.
La stima dei superiori e la sua obbedienza lo portarono, dal 1968, nel mondo anglosassone a lui assai congeniale e caro, al punto che otterrà la cittadinanza britannica. Fu inizialmente a Boston e poi fra la gioventù immigrata in Miami (Florida). Nel 1971, passò in Inghilterra come Maestro dei novizi a Up Holland (Liverpool), ruolo che svolse anche come Delegato regionale a Londra.
Nel capitolo generale del 1981, fu eletto consigliere generale, con l’incarico di assistente alla formazione e di assistente spirituale del Movimento di consacrazione secolare.
Nel capitolo del 1987, fu eletto Superiore generale. Durante i cinque anni in questo compito, mise in luce il suo profondo senso di responsabilità, la capacità di sacrificio, la sua costante serenità e affabilità, il facile approccio umano permeato di pazienza e comprensione. Rivelò equilibrio e fermezza, prudenza e delicatezza, capacità decisionale anche in casi tutt'altro che facili. Le sue comunicazioni epistolari furono piuttosto essenziali e brevi, ma piene di soda dottrina, ortodossia carismatica, intuito di chi sa ben cogliere i segni dei tempi e i bisogni dei fratelli.
Aprì alla Congregazione nuovi orizzonti in Oriente (Filippine) e nel mondo dell'Est postcomunista (Romania, Bielorussia, Ucraina). Seppe guidare con sicurezza il consiglio generale. Rivelò grande apertura al laicato, alle sane forme di modernità, frutto anche della sua lunga esperienza nel mondo inglese e americano. Soprattutto emerse per pietà e spirito di fede che si traduceva in grande attaccamento e devozione alla Congregazione. Morì “d’in piedi”, cioè al lavoro, sulla strada che lo portava a visitare i confratelli lontani.
Deo gratias.

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Buonanotte del 23 aprile 2024