Questo sito utilizza cookie per le proprie funzionalità e per mostrare servizi in linea con le tue preferenze. Continuando a navigare si considera accettato il loro utilizzo. Per non vedere più questo messaggio clicca sulla X.
Messaggi Don Orione
thumb
Pubblicato in: Don Orione oggi

Infantilismo, fanatismo, superstizione possono minacciare questo “tesoro del popolo di Dio”. Scappatoia sentimentale o maturità della fede?

Sono stato recentemente al santuario mariano del Rocìo, vicino alla nostra casa di Almonte, in Andalusia. Oltre un milione di persone si radunano da tutta Spagna, a volte con sacrifici notevoli, per la più grande festa popolare della Madonna nella Spagna. L’afflusso ai santuari di tutto il mondo è in sorprendente crescita: è un dato rilevante di cui sempre più si parla con serietà pastorale. Tutte le statistiche ci dicono che oggi è in crisi l’appartenenza alle istituzioni di tutte le religioni, cattolicesimo compreso, ma è fortemente in crescita la ricerca di senso, di spiritualità, la nostalgia del sacro. In Italia, secondo una recente statistica, solo un 25% frequenta la Messa domenicale, però ben il 40% dichiara di pregare tutti i giorni e il 70% dice di pregare almeno una volta alla settimana.

Cosa succede? L’uomo spesso non riconosce Dio, ma conosce molto bene la propria solitudine, il proprio limite, e sente il bisogno di esprimere la propria invocazione, il proprio affidamento, la propria relazione per quanto incerta.

 È la liturgia l’espressione della relazione del popolo cristiano con Dio . Di fatto, la liturgia compie, ma non esaurisce, le forme della devozione delle singole persone e del popolo di Dio stesso. Ognuno di noi, singolarmente e comunitariamente, si mette in relazione con Dio anche con altre espressioni, talune spontanee e saltuarie e altre più stabili e comuni. Alcune di queste espressioni sono diventate “popolari”, cioè molto diffuse, e “tradizionali”, cioè trasmesse da un’epoca all’altra.

Devoti? Tipi sospetti

C’è chi ha guardato - e guarda - alle “devozioni popolari” con sospetto, quasi fossero qualcosa di infantile o di magico: dal rosario allo scapolare, dal pellegrinaggio al segno di croce prima di partire per un viaggio o di iniziare una partita. Altri hanno notato che certe pratiche devozionali sono diventate una scappatoia sentimentale e individualistica per evitare l’impegno di un incontro personale e comunitario con il Signore che si fa trovare principalmente nei sacramenti della sua presenza, nella liturgia della Chiesa. Per intenderci: vado al santuario, accendo la candela, faccio l’offerta e dico qualche preghiera… però poi non vado mai a Messa, non ascolto la Parola di Dio, non vivo secondo il Vangelo e tiro dritto senza pentimenti e conversioni.

In non pochi casi, in certe forme di pietà popolare si sono mischiati elementi di superstizione, o di pratiche pagane, o di deviazione psicologica.

Insomma, una persona o gruppo di persone che esprima la propria fede in modo concreto, fuori dello stretto ambito liturgico e delle pareti della chiesa, rischia di essere giudicato un retrogrado, un fanatico o peggio uno psicopatico.

Talvolta lo è. Ma non sempre. Non si può buttare via polpa e buccia dei frutti del sentimento religioso autentico e popolare. Anche perché il sentimento religioso è insito nella natura umana. L’eco di nostalgia e di desiderio della paternità di Dio, se non si esprime in modo autentico, vivo, cristiano, cioè “da figli”, spinge a trovare altre forme di “devozione” andando a tentoni da maghi, santoni, medium, con pratiche sataniche, superstizioni e nevrosi d’ogni genere.

Una risorsa, a condizione che…

Il Magistero ha espresso più volte la stima per la pietà popolare e per le sue manifestazioni. Ha ammonito coloro che la ignorano, la trascurano o la disprezzano ad assumere nei suoi confronti un atteggiamento più positivo, che tenga conto dei suoi valori (Marialis cultus 31) perché è “un vero tesoro del popolo di Dio”.

Oltre che della Liturgia dei sacramenti e dei sacramentali, la catechesi deve tener conto delle forme della pietà dei fedeli e della religiosità popolare – dice il n. 674 del Catechismo della Chiesa Cattolica -. Il senso religioso del popolo cristiano, in ogni tempo, ha trovato la sua espressione nelle varie forme di pietà che circondano la vita sacramentale della Chiesa, quali la venerazione delle reliquie, le visite ai santuari, i pellegrinaggi, le processioni, la "via crucis", le danze religiose, il rosario, le medaglie, ecc.”.

Il n.1679 del Catechismo dice più chiaramente l’atteggiamento pratico della Chiesa nei confronti delle devozioni popolari: “Oltre che della Liturgia, la vita cristiana si nutre di varie forme di pietà popolare, radicate nelle diverse culture. Pur vigilando per illuminarle con la luce della fede, la Chiesa favorisce le forme di religiosità popolare, che esprimono un istinto evangelico e una saggezza umana e arricchiscono la vita cristiana”.

Interessante notare quel “Oltre che della liturgia…” con cui iniziano entrambi i numeri del Catechismo citati: ciò vuol dire che la liturgia sta alla base, è la sostanza, è il riferimento di ogni altra forma di pietà. E poi i due verbi “favorire” e “illuminare con la luce della fede” che esprimono l’atteggiamento di pastori e fedeli nei confronti delle espressioni popolari della pietà.

Nessun timore, dunque, di esprimere la nostra fede e il nostro sentimento religioso con forme personali spontanee e sincere, con preghiere e pii esercizi tradizionali o nuovi. Badiamo però che “i pii esercizi siano in armonia con la sacra liturgia, derivino in qualche modo da essa, e ad essa, data la sua natura di gran lunga superiore, conducano il popolo cristiano” (Sacrosanctum Concilium 13).

Allora, anche oggi e forse soprattutto oggi, nel nostro contesto storico-culturale, le devozioni popolari antiche e nuove sono ancora una ricchezza e una risorsa per la nostra vita cristiana.

Del resto, anche Don Orione raccomandava: “Noi vogliamo, ricordatelo sempre, vogliamo essere col popolo anche in questo, nel salvare la sua fede, nell’accrescere la sua vita cristiana, soprattutto attraverso la fede popolare, le devozioni popolari… Soprattutto insistendo sul sentimento della fiducia in Dio e in Maria Santissima”.

 

Lascia un commento
Code Image - Please contact webmaster if you have problems seeing this image code  Refresh Ricarica immagine

Salva il commento