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Messaggi Don Orione
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Aveva 23 anni, nel 1900, quando Gaspare Goggi scrisse questo articolo per il Bollettino "Opera della Divina Provvidenza".

Il Servo di Dio Don Gaspare Goggi è stato un collaboratore della rivista di Congregazione- allora si chiamava Opera della Divina Provvidenza -  con una serie di articoli nei primi anni del Novecento. Di particolare vigore intellettuale e interesse sociale è l’articolo “L’uguaglianza”, pubblicato il 18 febbraio 1900. Goggi aveva 23 anni ed era studente universitario a Torino.

 

E dove sono i vostri dotti, perché io mi converta alla vostra religione? Ho veduto le processioni dei credenti: vecchi imbelli e, fors’anche, imbecilli, donne, ragazzi, disgraziati; ecco i seguaci del cristianesimo e in particolar modo della Chiesa Cattolica. Come mai vuoi che io mi rassegni ad abbracciare una religione che raccoglie i suoi proseliti tra i rifiuti della società?”.

Così diceva a me un giorno, in tono di vittoria e di sprezzo uno studente. 

“Ma sai - presi a dirgli io - che è per lo meno strano che voi, propugnatori di un’uguaglianza assoluta, veniate a parlarci di rifiuti della società? E in che fate consistere la giustizia, che reclamate assoluta sulla terra? Forse nel dare a ciascuno secondo il proprio impegno e la propria dottrina? E allora, abbiate pazienza, voi andate proprio fuori di strada; in cambio di sopprimere quelle, che voi siete costretti a chiamare ingiustizie di natura, stabilite di aumentarle; invece di amare maggiormente, e circondare d’ogni cura, quelli che più furono trascurati dalla sorte, voi li deprimete.

Ah, povera gente, che volete parlar di giustizia, e cominciate col negar Dio, che ne è la base, e la vita futura, che ne forma il compimento! Ascoltate, o traviati, le parole di un Dio alle turbe assetate di pace e di giustizia: «Venite a me, o voi tutti, che siete afflitti e tribolati, ed io vi conforterò; venite a me tutti, saggi e ignoranti, ricchi e poveri, vecchi e giovani, sani e ammalati, amate Iddio e amatevi fra voi; a ciascuno io renderò secondo il proprio merito, e maggiori frutti esigerò da colui al quale sarò stato più largo in benefici; davanti a me non è accettazione di persone».

Ecco l’unico fondamento della giustizia; fuori del Cristianesimo, il nominare cosa sì santa è una profanazione. Amate voi sinceramente l’uguaglianza? Ebbene, la unica via che ad essa possa condurvi senza aberrazioni e, sopra tutto, senza ingiustizia, è quella tracciata da Cristo”.

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