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Messaggi Don Orione
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La statua č stata intronizzata nel Santuario nazionale santuario della Virgen de Lujān i 3 ottobre 2014.

 

Il santuario della “Virgen de Lujàn” è cuore religioso dell’Argentina, come luogo, come la devozione di Maria qualifica e alimenta la vita cristana del popolo argentino.

Don Orione, molto “mariano” per conto suo, avendo “appreso la devozione mariana insieme con il latte materno”, fu pellegrino a Lujàn più volte. Sono documentate una decina di visite al santuario di Lujàn. Vi andava proprio come pellegrinaggio, perché il Santuario era fuori dagli itinerari delle sue opere in Argentina.Nel Santuario trovò che vi era una cappella con l’altare di San Lugi Gonzaga  e continuò lì, la tradizione di celebrare la Messa il 21 giugno, giorno di San Luigi Gonzaga e suo onomastico.

Ua famosa foto ritrae Don Orione davanti al Santuario di Lujan, il 21 giugno 1935, assieme a un gruppetto di confratelli e seminaristi venuti con lui la Lanùs (Villa Dominico).

Di quella visita c’è un bel ricordo di un chierico.

 “Lanùs, 21 giugno 1935. Questa volta il Signor Direttore Don Orione fu proprio tutto nostro. Lo attendevano a Victoria dove avevano preparato un´accademia pel suo giorno onomastico e invece, come suol fare, tagliò la corda. Però, non tutto il male vien per nuocere, perché da tanto tempo ci aveva promesso di condurci a Lujan e tanto fece che non trovò di meglio. Che bel giorno, il giorno di San Luigi, passato ai piedi della Madonna, in compagnia dell´amatissimo Padre!

Partimmo da Lanùs alle sei, col camion del Cottolengo Argentino, benedetto dal Monsignor Nunzio, l´11 giugno. Il giorno era bello, ma il termometro centigrado misurava sotto zero, per cui ci appigliammo alle usanze tradizionali: Don Orione ci fece incappucciare bene; tenevamo una coperta alla militare, così che ad alcuni pareva una stranezza, ma questi stessi, dopo un po´ di strada, dicevano: ce ne fossero state delle coperte! Insomma il viaggio non fu senza avventure, non tutte le strade sono asfaltate… Quella pianura sconfinata, quelle terre incolte, quelle mandrie abbandonate a se stesse, facevano un vero contrasto con la reppresentazione che ci facevamo dei nostri bei monti e colli (…) Era salito con noi anche il nostro direttore di noviziato, che diede a quello che noi chiamavamo passeggiata l´aspetto di un santo pellegrinaggio.

Per tutto il tragitto, da Lanùs a Lujan, che dista 80 km. fu un intercalare di preghiere e canti: «Recitiamo il rosario e le litanie» e poi, una cosa dietro l'altra, giungemmo a Lujan pregando. Eran le 9 e mezzo, ci confessammo e, alle 10 e mezzo, Don Orione incominciò la S. Messa all´altare di San Luigi; gli facemmo corona rispondendo al Gloria, al Credo, come si fa in Italia; ricevemmo la Santa Comunione che offrimmo in onore di San Luigi, per il Padre delle nostre anime. Alla fine ci ritirammo per un po´ di colazione, se si può dir così.

Alle undici fummo a vedere il museo, uno dei più importante della repubblica. Usciti, ci disponemmo per un gruppo fotografico. E cosa singolarissima, Padre Orione, in quel giorno, fece il…gentiluomo: si mise in mezzo a noi; non avviene troppo frequente! Prima di allontanarci da quel santuario tanto celebre, Don Orione ci condusse davanti a San Luigi e ai piedi della Virgine Santissima; pregammo per i nostri benefattori, per i nostri superiori e confratelli tutti: y recitammo per ultimo il «memorare» di San Bernardo.

Che belle ore nella Casa della Madonna! Eravamo vicini al nostro amatissimo Padre Don Orione e sentivamo nella nostra anima disordinata le grazie del Signore. Rimarrà indimenticable questo giorno e sarà un punto luminoso nella storia di questa Casa di Lanùs ed una benedizione per noi. Ritornammo a casa che c´era un vento che tagliava e cuciva. Ancora le ultime ore di quella giornata memorabile le passammo al fianco del nostro Padre che prima, di andare al porto a ricevere i missionari e le missionarie venute dall´Italia, ci impartì la benedizione eucaristica…” (DOLM 1092-1094)

A distanza di anni, il 3 ottobre 2014, la Famiglia Orionina si è ritrovata al Santuario di Lujàn per intronizzare la statua di Don Orione nella cappella già dedicata a San Carlo Borromeo. La statua posta a Lujàn è opera dello scultore italiano Pietro Zegna, alta cm 118, in marmorino bianco; rappresenta Don Orione in atteggiamento benedicente, mentre porge il Vangelo a un ragazzo che a lui accorre.

Ha presieduto la celebrazione il Vescovo Agustin Radrizzani, salesiano e devoto di Don Orione e della sua opera. Durante la celebrazione della Messa, alle ore 11.00, aveva al suo lato il vescovo orionino mons. Adolfo Uriona,  il superiore generale Don Flavio Peloso,  il superiore provinciale P. Omar Cadenini, e uno stuolo di sacerdoti orionini. Nel Santuario c’era una numerosa rappresentanza delle Piccole Suore Missionarie della Carità, guidate dalla superiora generale, Madre Maria Mabel Spagnuolo, laici e amici di Don Orione e moltissimi ragazzi e giovani provenienti dalle scuole orionine, figliuoli e ospiti dei Piccoli Cottolengo, fedeli delle Parrocchie.

Una bella foto ritrae Don Orione a Lujàn, circondato da confratelli e seminaristi, quando, il 21 giugno 1935.

Alla fine della celebrazione, i chierici orionini ha voluto ricordare e attualizzare quella cara foto di Don Orione a Lujan, il 21 giugno 1935, posando con il superiore generale Don Flavio Peloso nello stesso luogo in cui si fece fotografare Don Orione.

Questo altare si trova nella quarta cappella (dalla destra), dietro l'altare maggiore.

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