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Messaggi Don Orione
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MLO
Autore: MLO
Pubblicato in: Pubblicato su Atti e comunicazioni della Curia generale, LC(2001) n.205, p.145-159.



CARTA DI COMUNIONE
DEL MOVIMENTO LAICALE ORIONINO


Linee di formazione e organizzazione


 


La Carta di comunione del Movimento Laicale Orionino è il frutto di un lavoro triennale da parte dei coordinamenti locali e nazionali. E’ stata redatta, nella sua attuale stesura finale, durante la riunione dei rappresentanti del MLO delle diverse nazioni, tenutasi ad Ariccia dal 28 giugno al 1 luglio 2001.

 

NOTA STORICA


- Il coinvolgimento dei laici nello spirito e nella vita di Don Orione e nella sua Piccola Opera della Divina Provvidenza, oggi divenuto Movimento Laicale Orionino, ha radici storiche sicure e risponde ad una precisa sensibilità e volontà del Fondatore.

- E’ da ricordare come il giovane chierico Orione, nel 1890, già era inserito in due associazioni laicali, la conferenza di S. Vincenzo e la Società di Mutuo Soccorso “San Marziano”.

- Il suo primo collegetto di “San Bernardino” (1893) fu fondato come “Convitto Paterno”, perché iniziativa di una associazione di “Padri”, e fu gestito da Don Orione con l’aiuto di laici volenterosi.

- Ancora agli inizi della fondazione della Piccola Opera, nel 1899, a Torino, Don Orione lanciò il progetto della prima Associazione femminile: “Attorno ai nostri Istituti sorgano le Dame della Divina Provvidenza, un'associazione grande dove tutte le anime si trovino unite nel campo della carità, e in uno stesso pensiero di abnegazione e di sacrificio".

- E’ sorprendente venire a sapere che Don Orione, già nelle Costituzioni manoscritte del 1904, previde una forma di consacrazione anche per i laici “che anelano con tutto l’animo di seguire la perfezione, e sarebbero disposti di fare i voti, se fosse loro dato”. Appena la Chiesa, nel 1947, riconobbe canonicamente gli Istituti Secolari, fu dovere e gioia dare seguito a quel desiderio del Padre con l’avvio di quello che diverrà l’Istituto Secolare Orionino.

- Don Orione aveva una visione degli Ex allievi "come apostoli"; molti di essi, inseriti nella vita civile, continuavano ad essere, da laici, parte viva della Famiglia orionina. Attraverso la corrispondenza personale e la costituzione in Associazione (1934) coltivò il loro permanente coinvolgimento nella vita e negli ideali della Piccola Opera.

- E’ nota la capacità del Fondatore nel curare gli Amici, nei quali vedeva dei veri discepoli e collaboratori. Nella consuetudine della relazione, li guidava, formava e valorizzava nelle opere di bene, sviluppando in loro una coscienza apostolica. Li coinvolgeva direttamente, a volte anche stabilmente, nelle sue attività di Congregazione e li incoraggiava in quelle proprie del loro stato e professione. Si costituirono in Associazione nel 1940.

- A queste iniziative del Fondatore con i laici, alla sua morte (12 marzo 1940), fecero seguito quelle, numerosissime, dei suoi discepoli, favorite anche dal progressivo mutare delle condizioni sociali e del sentire ecclesiale.

- Il cammino del Movimento Laicale Orionino, come attualmente inteso, e cioè unitario, diversificato ma coordinato, organizzato, soggetto autonomo identificato dal carisma di Don Orione, in comunione con tutta la Piccola Opera della Divina Provvidenza, ha una storia recente.

- L’inizio è chiaramente riconoscibile nella Mozione 11 del Capitolo generale dei Figli della Divina Provvidenza (1992) e delle PSMdC (1993): “Per promuovere tra tutti i Confratelli e nei diversi settori delle attività della Congregazione, la attuazione delle direttive della Chiesa circa la vocazione e il ruolo dei laici (Cfr. Apostolicam actuositatem, Christifideles laici ed altri) si chiede che il Governo coordini la progettazione delle iniziative atte a raggiungere gli obiettivi di promozione della vocazione e del ruolo dei laici”.

- Dopo due anni dedicati alla conoscenza della situazione e allo studio della realtà laicale che vive nell’orbita di Don Orione nelle diverse nazioni, il Superiore generale indirizzò a tutti i Figli della Divina Provvidenza un “Lettera programmatica” (18.12.1995) per avviare il Movimento Laicale Orionino; ad essa fece subito seguito quella analoga della Superiora generale (23.12.1995) che impegnava anche le Piccole Suore Missionarie della Carità nel medesimo cammino.

- Con un coinvolgimento corale di religiosi, religiose e laici si misero in moto i coordinamenti locali, provinciali e centrale. A Rocca di Papa (9-12 ottobre 1997), durante il primo congresso mondiale del MLO, vennero confrontate idee ed esperienze dei primi passi del movimento e concordati alcuni orientamenti comuni per il futuro. Tale evento, confortato da una particolare lettera del Papa, può essere considerato l’atto di nascita ufficiale del Movimento.

- Terminata la fase di prima costituzione del MLO, si avvertì subito l’esigenza di un documento con delle linee di formazione e organizzazione che fosse di riferimento sicuro per il cammino del MLO, tanto diverso nelle sue componenti per nazionalità, cultura, categoria, tipo di associazione e di appartenenza. Si prese a chiamare questo documento “carta di comunione” e per tre anni i coordinamenti locali, provinciali si confrontarono per individuare in questo testo le motivazioni, i valori e le strutture organizzative che avrebbero favorito il cammino futuro del MLO. Ad Ariccia, dal 28 giugno al 1 luglio 2001, durante una riunione dei rappresentanti del MLO delle diverse nazioni, il testo ha preso la attuale forma definitiva.

 

IDENTITÀ


1. Nome e identità
Il Movimento Laicale Orionino (MLO) è il coordinamento di laici e laiche in cammino di comunione ecclesiale che, associati o singoli, vivono il carisma di Don Orione nelle loro particolari situazioni di vita e condividono con la Famiglia orionina la missione di “Instaurare omnia in Cristo” (Ef 1, 10).

2. Membri
Sono membri del MLO tutti quei laici e laiche appartenenti ad associazioni o singoli che, radicati nel Vangelo, desiderano vivere il carisma di Don Orione nel mondo, in comunione con la Famiglia orionina, con l’impegno di crescere nell’esercizio della “carità che tutto ristora, tutto edifica, tutto unifica in Cristo e nella sua Chiesa”. (1)

3. Fine specifico
In sintonia con il progetto di Don Orione di “rinnovare e unificare in Gesù Cristo l’uomo e la società, portando alla Chiesa e al Papa il cuore dei piccoli, dei poveri e delle classi operaie”, (2) il fine specifico del MLO è favorire l’irradiazione spirituale della nostra Famiglia al di là delle frontiere visibili della Piccola Opera, approfondendone i tratti carismatici per una sempre più efficace attuazione della sua specifica missione nella Chiesa e nel mondo. (3) Tale fine si realizza in particolare con l’accompagnare, l’animare e il formare al carisma i membri, rispettando la storia e le forme di partecipazione di ognuno.

4. Le origini
Il Movimento prende le origini da Don Orione il quale, durante tutta la sua vita, ha coinvolto i laici nel suo spirito e nella sua missione per “seminare e arare Cristo nella società”. (4)
Il cammino del MLO, come attualmente inteso, ha una storia recente le cui tappe sono segnate dalle seguenti date:
1. 1992-1993: al X capitolo generale dei Figli della Divina Provvidenza e all’VIII delle Piccole Suore Missionarie della Carità viene trattato e deciso l’orientamento della Piccola Opera in ordine alla “promozione della vocazione e del ruolo dei laici”.
2. 1995: il Superiore generale indirizza a tutti i Figli della Divina Provvidenza un lettera per avviare il MLO; ad essa fa subito seguito quella analoga della Superiora generale che impegna anche le PSMC nel medesimo cammino.
3. 1997: a Rocca di Papa, durante il primo congresso mondiale del MLO, vengono confrontate idee ed esperienze dei primi passi del movimento e concordati alcuni orientamenti comuni per il futuro. Tale evento, confortato da una particolare lettera del Papa, può essere considerato l’atto di nascita ufficiale del Movimento.

5. Relazioni nella Piccola Opera della Divina Provvidenza
Fin dall’inizio, Don Orione ha pensato alla Piccola Opera della Divina Provvidenza (PODP) - Figli della Divina Provvidenza, Le Piccole Suore Missionarie della Carità e le varie componenti laicali - come a “pianta unica con diversi rami”, “corrente di acque vive che si diramano in tanti canali”, come a “una famiglia unita in Cristo”. (5)
Insieme, religiosi/e, laici e laiche, viviamo e diffondiamo la ricchezza carismatica trasmessa da Don Orione attraverso una reciprocità di doni all’interno della famiglia orionina. I religiosi, “guide esperte di vita spirituale”, sono chiamati a “coltivare nei laici il talento più prezioso: lo spirito”. I laici “che hanno scelto di condividere il carisma orionino vivendo nel mondo, sono invitati a essere zelanti e generosi per offrire alla PODP il prezioso contributo della loro secolarità e del loro servizio specifico”. (6)
Per una presentazione pubblica unitaria della Piccola Opera della Divina Provvidenza (FDP, PSMC, ISO, MLO), riconosciamo nel Superiore generale in comunione con tutta la Famiglia orionina, in quanto successore di Don Orione, il punto di riferimento del carisma del Fondatore.

6. Sede
La sede centrale del MLO, per opportunità ideale e pratica, resta fissata a Roma ove sono anche le sedi delle Congregazioni religiose.

 

VALORI ISPIRATIVI


7. Il carisma orionino
Il carisma di Don Orione consiste nel “vivere e diffondere la conoscenza e l’amore di Gesù Cristo, della Chiesa e del Papa, specialmente nel popolo e tra i poveri più lontani da Dio e più abbandonati” (7) affinché ogni persona possa trovare la propria dignità e la libertà dei figli di Dio. Noi laici del MLO, fiduciosi nella Divina Provvidenza, come Don Orione, ci impegniamo a vivere il carisma e a costruire un mondo più giusto e più umano, in continua attenzione ai segni dei tempi, per “Instaurare omnia in Christo”.

8. Aspetti caratteristici della spiritualità dell’orionino
Siamo eredi dei quattro grandi amori di Don Orione: Gesù, Maria, Papa, Anime.
1. GESU’: “Egli solo è la fonte viva di fede e di carità che può ristorare e rinnovare l’uomo e la società”. (8)
2. MARIA, che noi “veneriamo e proclamiamo quale Madre nostra e celeste Fondatrice della Piccola Opera”. (9)
3. PAPA: “il Papa è il Vicario di Gesù Cristo nostro Dio e Redentore, è il ‘dolce Cristo in terra’, come lo chiamò Santa Caterina da Siena; è la nostra guida sicura, è il nostro Maestro infallibile, è il vero nostro Padre”. (10)
4. ANIME “Anime e Anime! Ecco tutta la nostra vita; ecco il nostro grido, il nostro programma, tutta la nostra anima, tutto il nostro cuore”. (11)
Riconosciamo come aspetti caratteristici della nostra spiritualità l’impegno nella carità che sola salverà il mondo; (12) l’operosa fiducia nella Divina Provvidenza; l’amore alla Eucaristia, a Cristo Crocifisso, alla Madonna, alla Chiesa e al Papa; la valorizzazione e il rispetto della persona, con l’attenzione ai poveri più poveri, agli ultimi e ai più lontani; lo spirito di povertà evangelica e di famiglia; la missionarietà e la passione per l’unità; l’ottimismo nella fede, la gioia, l’umiltà, la semplicità, la speranza, l’accoglienza, la condivisione e lo spirito di adattamento alla fatica; l’intraprendenza, la disponibilità e l’attenzione alle nuove emergenze.

9. Don Orione con i laici
Per realizzare il “sogno” di portare il Vangelo e la carità a tutti i popoli, Don Orione capì perfettamente che doveva cercare la collaborazione e la corresponsabilità dei laici; essi avrebbero potuto prendere parte alle attività della Piccola Opera nel campo delle realtà temporali con i religiosi e le religiose e andare là dove questi non avrebbero potuto andare, assicurando così la presenza della Chiesa nel servizio missionario e apostolico della carità.
Don Orione fu un pioniere della vocazione dei laici invitandoli a partecipare alla vita e alla missione della PODP.
Incontrava i suoi amici e collaboratori per ascoltarli e confortarli paternamente. Nei suoi ultimi anni di vita si dedicò a organizzare giornate di ritiro per loro. Tutto questo si deve alla profonda intuizione che il popolo cristiano è il vero artefice del rinnovamento della società.
L’attenzione particolare, affettuosa e paterna di Don Orione verso i laici, si vede riflessa in molti dei suoi scritti e lettere personali nelle quali non lasciava di metterli a parte delle aspirazioni del suo spirito e li aiutava con i suoi consigli.

10. Spiritualità apostolica…
Lo Spirito Santo sta suscitando nella Chiesa e nella famiglia orionina, una più viva consapevolezza della vocazione dei laici e della loro missione per rinnovare in Cristo l’uomo e la società. Consapevoli che la Chiesa è una sola famiglia che vive nella condivisione reciproca dei doni che lo Spirito Santo distribuisce a ciascuno, ci impegniamo a vivere le caratteristiche fondamentali dei laici nella Chiesa:
1. il primato dato alla vocazione di ogni cristiano alla santità;
2. la testimonianza di una filiale e salda comunione con il Papa e con i Vescovi, che si manifesta espressamente attraverso un profondo senso ecclesiale;
3. la partecipazione al fine apostolico della chiesa, che consiste nel portare il vangelo a tutti gli uomini e in tutti gli aspetti della vita quotidiana;
4. l’impegno a vivere la condizione laicale come dono e compito, come vocazione e missione;
5. l’impegno a testimoniare la fede nelle realtà temporali, proclamando che vogliamo vivere e trasmettere la morale cristiana in tutti gli ambiti della vita sociale.

11. … orionina
Per incarnare la nostra consacrazione battesimale, guardando a Don Orione, ci impegniamo, con gioiosa disponibilità, a :
1. “essere un lievito, una pacifica forza di cristiano rinnovamento” (13) seminando Cristo nel cuore degli uomini, della società e delle culture, mettendoci al servizio dei giovani, dei “poveri più poveri” e della Chiesa;
2. costruire il Regno dei cieli mediante gesti e opere di carità, nella verità, rispettando la diversità dei doni e la vocazione di ogni persona e di ogni comunità, di ogni popolo e di ogni gruppo, diventando una sola cosa attraverso il carisma del nostro Padre fondatore;
3. formare giovani e adulti alla “Religione e alla Patria”, ai valori spirituali e civili della libertà, della tolleranza, della fratellanza, della solidarietà e della responsabilità;
4. aderire al mandato del Papa ai laici per il terzo millennio: “proseguite nel cammino della speranza, costruendo il futuro a partire dalla vostra specifica vocazione cristiana. Saldamente radicati in Cristo e sostenuti dagli insegnamenti sempre attuali del Concilio Vaticano II, testimoniate il Vangelo agli uomini del nostro tempo”. (14)

 

FORMAZIONE


12. Importanza e finalità della formazione
“Nello scoprire e nel vivere la propria vocazione e missione, i fedeli laici devono essere formati a quell'unità di cui è segnato il loro stesso essere membri della Chiesa e cittadini della società umana”. (15)
Il MLO rafforzando il senso dell’appartenenza alla Chiesa mediante il battesimo, aiuta a formarci nel carisma orionino, nostra forma e ragion d’essere nella Chiesa, per essere idonei ad offrire al popolo di Dio il contributo specifico per cui il Signore ha suscitato Don Orione e la Piccola Opera. La formazione consiste in un cammino graduale, globale e permanente attraverso un rapporto vitale con la Parola di Dio, con la Chiesa, sull’esempio di Don Orione, con concrete relazioni ed esperienze ecclesiali e orionine.

13. Contenuti specifici
Siamo consapevoli, come ricordava Don Orione, che dobbiamo “prima rinnovare noi in Cristo, per poi rinnovare gli altri" (16) attraverso una formazione umana, spirituale, dottrinale, missionaria e carismatica.
I contenuti specifici della formazione al carisma orionino sono i seguenti:
1. profondo rispetto per la persona umana: “servire negli uomini il Figlio dell’Uomo”; (17)
2. educazione alla carità universale, con attenzione ai “poveri più poveri”: “fare del bene a tutti, fare del bene sempre, del male mai a nessuno”; (18)
3. senso di appartenenza alla Chiesa e al Papa: “nessuno ci vinca nell’amare con tutte le nostre forze il Papa e la Chiesa, nessuno ci vinca nell’amore, nella devozione, nella generosità verso la Madre Chiesa e il Papa”; (19)
4. impegno ecumenico: “è proprio del nostro Istituto di coadiuvare, nella sua piccolezza, l’azione della Divina Provvidenza nel condurre le anime e le umane istituzioni a prendere posto nella Santa Chiesa… consacrandosi con ogni studio e sacrificio di carità, ad ottenere l’unione delle Chiese separate”; (20)
5. fiducia nella Divina Provvidenza, che porta a vivere lo spirito di povertà: “La perfetta letizia non può essere che nella perfetta dedizione di sé a Dio e agli uomini”; (21)
6. devozione a Maria: “"A Gesù, al Santo Padre e alle Anime per la Madonna”. (22)
Il “progetto” formativo prevede anche:
1. l’approfondimento della conoscenza del Fondatore, dei Santi di famiglia e la vita della PODP;
2. momenti di vita orionina con feste di famiglia, attività caritative, pellegrinaggi a luoghi orionini, tempi di preghiera, incontri formativi e ritiri della famiglia orionina.

14. Strutture di formazione
I coordinamenti ai vari livelli, nello stabilire relazioni tra le differenti realtà locali, culturali e sociali, e nel rispetto delle caratteristiche proprie di ogni gruppo attiveranno un processo di formazione che sostenga e promuova, in ogni membro, lo sviluppo dell’identità orionina come conoscenza, attitudini e abilità operative.

15. Compiti del Coordinamento
I coordinamenti hanno il compito di:
COORDINAMENTO LOCALI E/O ZONALE:
1. sviluppare e conservare la propria identità spirituale e apostolica mediante incontri di formazione, giornate di spiritualità, ritiri e pellegrinaggi;
2. favorire la partecipazione ad alcuni momenti di preghiera con la comunità religiosa.
COORDIMANENTO PROVINCIALE E/O INTERPROVINCIALE
1. crei tradizioni formative per approfondire linee programmatiche comuni;
2. curi la formazione dei formatori. Verrà costituito, a tale scopo, un centro studi e un’équipe mista, di consacrati e laici, che promuova sussidi e proposte formative;
3. organizzi annualmente esercizi spirituali della famiglia orionina.
COORDIMANENTO CENTRALE
Elabora, in collaborazione con i consiglieri generali incaricati dei FDP, PSMC e ISO, un progetto formativo ed apostolico triennale e un sussidio annuale da adattare nelle singole nazioni con una adeguata programmazione e pianificazione.

 

MISSIONE


16. Testimonianza e missione
L'obiettivo della nostra testimonianza e missione, come insegnava Don Orione, è quello di “instaurare omnia in Christo: illuminare cioè e santificare le anime nella conoscenza e nella carità di Dio, e instaurare successivamente tutte le istituzioni e tutte le cose, anche appartenenti alla società esterna degli uomini”. (23)
Realizziamo la nostra vocazione nel “cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali ed ordinandole secondo Dio”. (24)
Questo si manifesta nelle scelte di formazione personale e di gruppo, nell'impegno e nella testimonianza nell’ambito della comunità ecclesiale e civile.

17. Impegno nella vita spirituale
Siamo chiamati a vivere la nostra vocazione laicale con l’impegno di partecipare alla triplice dimensione di Cristo Sacerdote, Profeta e Re. Vogliamo vivere le situazioni del mondo contemporaneo : “I fedeli e più precisamente i laici si trovano nel fronte più avanzato della vita della Chiesa. Attraverso di loro la Chiesa è il principio vitale della società umana. Perciò essi, e specialmente essi, devono avere sempre la chiara convinzione non solo di appartenere alla Chiesa ma di essere la Chiesa”. (25)
Rispondiamo alla chiamata alla santità nel nostro stato di vita attraverso la preghiera personale, la Parola di Dio vissuta, i sacramenti e il servizio di Cristo nei poveri: “Dobbiamo essere santi, ma farci tali santi che la nostra santità non appartenga solo al culto dei fedeli, né stia solo nella Chiesa, ma trascenda e getti nella società tanto splendore di luce, tanta vita di amore di Dio e degli uomini, da essere, più che i santi della Chiesa, i santi del popolo e della salute sociale”. (26)

18. Impegno nella vita civile
Ci impegniamo a essere strumenti di umanizzazione e di evangelizzazione nella vita familiare e civile, attraverso la partecipazione attiva ai movimenti popolari, politici e culturali per promuovere la dignità della persona umana e trasformare la realtà sociale.

19. Impegno nella vita ecclesiale
Consapevoli che “la carità unifica in Cristo e nella Chiesa”, (27) ci impegniamo ad essere costruttori di unità e di comunione in Cristo mediante le opere spirituali e corporali della carità. Accresceremo la conoscenza e amore alla Chiesa:
1. attraverso lo studio e la divulgazione della dottrina e dei documenti della Chiesa;
2. con la partecipazione attiva alla vita e ai progetti pastorali parrocchiali, diocesani e universali;
3. promovendo il dialogo ecumenico e interreligioso;
4. seguendo Don Orione nell’audacia apostolica della carità per fare sperimentare a tutti la Provvidenza di Dio e la maternità della Chiesa.

20. Impegno nella Piccola Opera
Come laici del MLO intendiamo:
1. favorire la comunicazione e comunione di tutte le componenti laicali – associati e singoli – tra di loro e in rapporto con tutta la Piccola Opera;
2. offrire con spirito di gratuità fraterna il nostro apporto di secolarità e di servizio specifico nella formazione e nei progetti comuni, soprattutto attraverso la partecipazione ai segretariati e alle attività formative;
3. rappresentare unitariamente i laici, quale componente della Famiglia orionina, nei rapporti interni ed esterni alla PODP;
4. cooperare all’unità e vitalità della famiglia orionina, accompagnare, animare, formare quei laici che hanno conosciuto la Piccola Opera, che si sentono attratti da essa o che condividono lo stile di vita del Fondatore senza appartenere ad alcuna associazione o gruppo particolare;
5. preparare responsabili che possano dare continuità alle attività svolte dai laici, evitando così l’accumulo di funzioni;
6. accompagnare, insieme ai religiosi e alle religiose, i laici dipendenti dalle nostre opere, animandoli e formandoli dal punto di vista professionale, umano e spirituale.
7. essere elementi di comunione per laici e laiche che fanno parte delle comunità parrocchiali, di promozione umana, assistenziale, educativa e missionaria per i volontari delle diverse opere.

 

ORGANIZZAZIONE


21. Finalità organizzativa
Il Movimento ha il suo elemento unificante nell’adesione alle idee-forza di Don Orione. Per realizzare la propria identità e missione opera con una struttura organizzativa flessibile, dinamica ed essenziale che, ai vari livelli - locale, provinciale, centrale - svolge funzione di coordinamento, animazione e formazione.
A questo scopo favorisce:
1. il senso di appartenenza di ogni membro,
2. la comunione con la Chiesa e l’opera Don Orione con ruolo e missione laicale,
3. la capacità di lavorare in équipe all’interno di una pastorale d’insieme,
4. la stabilità e continuità dei progetti,
5. la partecipazione dei laici orionini alla vita della Chiesa, dell’Opera e della società.

22. - Il Coordinamento locale e/o zonale
Il Coordinamento a livello locale è il cuore del MLO.
E’ composto da rappresentanti eletti dai gruppi laicali, che eleggono uno o più Coordinatori locali, e da uno o più assistenti spirituali.
Ha funzione di animazione e comunicazione tra le varie associazioni e gruppi laicali che partecipano e/o lavorano attorno ad un’opera specifica, coordinandoli fra loro e con le altre realtà ecclesiali e civili.

23. Il Coordinamento provinciale e/o interprovinciale
E’ costituito dall’équipe dei coordinatori locali e/o zonali, dagli assistenti spirituali e dai Consiglieri provinciali incaricati che eleggono uno o più Coordinatori provinciali e la segreteria operativa.
Ha funzione di programmazione, animazione e verifica del cammino fatto, stabilendo criteri comuni per la formazione al carisma, dando il proprio apporto laicale al progetto della Provincia religiosa, in dialogo con le varie istanze civili ed ecclesiastiche.

24. Il Coordinamento centrale
E’ costituito dai Coordinatori provinciali e/o interprovinciali rappresentanti delle varie aree linguistiche e/o continentali, oppure da loro delegati, e dai Consiglieri generali che eleggono il Presidente, il vice presidente, il segretario e il tesoriere. Mantiene e custodisce l’unita’ del Movimento stesso.
25. Relazione con FDP, PSMC, ISO
Il MLO, che ha una struttura organizzativa propria e autonoma nell’ambito del suo ordinamento, tenda a instaurare tra le varie componenti della famiglia orionina rapporti di intesa piena e di fiducia, rendendo più facile e più fruttuosa la collaborazione. A tale scopo si auspica che, nelle case ove siano in corso progetti che coinvolgono i laici, gli avvicendamenti del personale religioso avvengano in un quadro di attenzione dei progetti stessi.

26. Relazioni con gli organismi ecclesiali e civili
Il MLO esprime i criteri di ecclesialità:
1. il primato della santità e della carità;
2. la professione di fede in comunione con la Chiesa;
3. la presenza e l’azione cristiana in seno alla società;
4. la comunione con il Papa e con i Vescovi.
Instaura e mantiene relazioni con gli enti civili ed ecclesiastici, prestando attenzione e prendendo attivamente parte ai problemi politici e sociali della propria realtà, lavorando in armonia con essi, per l’avvento del Regno di Dio, senza dimenticare l’aspetto ecumenico e la nuova evangelizzazione.

27. Aspetti economici
Ogni coordinamento, animato da grande fiducia nella Divina Provvidenza, cercherà adeguate fonti di finanziamento, per creare un fondo cassa necessario per le spese della formazione, per interventi di solidarietà e per le spese di segreteria. A ogni livello sia garantita un’amministrazione trasparente.


N O T E
____________________________

1. Scritti di Don Orione (citato Scritti) 61, 153.
2. Cfr. Scritti 8, 209; 59, 21; 52, 9; AA.VV. Sui passi di Don Orione. Sussidio per la formazione al carisma, Dehoniane, Bologna 1997 (citato Sui passi) p.143 e 233-235.
3. Lettera del Papa al MLO, 1997, n.3; AA.VV. Laici con Don Orione, Movimento Laicale Orionino, Roma 1998, p.5-7.
4. Scritti 64, 106; 79, 300; Sui passi 238-239 e 250.
5. Cfr. Sui passi p. 81-86, 260; Laici con Don Orione p.45-50.
6. Lettera del Papa al MLO, n.3.
7. Cfr. Autografi di Don Orione in Sui passi, 295-298; Costituzioni FDP, art.5; Costituzioni PSMC, art.3; Regola di vita dell’ISO, art.1.
8. Scritti 8, 209.
9. Lettere I, 408; II, 17, 351.
10. Scritti 20, 96; Lettere I, 249.
11. Lettere I, 250; cfr. Sui passi 253-254; 265-267.
12. Lettere I, 282; cfr. Sui passi 263-265.
13. Scritti 62, 92.
14. Giovanni Paolo II al Congresso mondiale dell’apostolato dei laici, 26.11.2000.
15. Christifideles laici 59.
16. Lettere II, 56.
17. Nel nome della Divina Provvidenza, Ed. Piemme, Casale M. 1995, (citato Nel nome) p.141.
18. Nel nome 108; Scritti 61, 170; 46, 116; 62, 99c.
19. Lettere I, 96-97; cfr. Sui passi p.207-220.
20. Scritti 52, 10; 112, 41.
21. Sui passi 136.
22. Scritti 103, 112.
23. Lettere I, 14.
24. Lumen Gentium 31.
25. L’espressione di Pio XII è ripresa in Christifideles laici n.9.
26. Nel nome 142.
27. Cfr. Scritti 61, 153.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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