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Messaggi Don Orione
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Nella foto: Il card. Stefan Wiszynszki e l'arciv. Bronislaw Dabrowski

Il 28 ottobre 1980, dopo la beatificazione di Don Orione, il Cardinale Stefan Wyszyński, Primate di Polonia, guida i pellegrini orionini polacchi all'udienza particolare da Giovanni Paolo II. Nell'occasione presenta la figura e l'opera di Don Orione.

DON ORIONE GRANDE AMICO DELLA POLONIA
 

Amatissimo Padre Santo, nostro Supremo Pastore, Maestro e Fratello!
Abbiamo desiderato tanto di ringraziarTi qui, oggi, in modo tutto speciale per la tua straordinaria bontà e per l'amore che hai dimostrato al Grande Amico della Polonia, il Beato Luigi Orione. Il Buon Dio ha stabilito così felicemente che questo Grande Amico della Polonia fosse beatificato dalla Vostra Santità, il Papa venuto dalla Polonia.

Desideriamo qui richiamare alla nostra memoria le vicende più caratteristiche della vita di quest'uomo di Dio, che il Signore ha condotto attraverso situazioni molto difficili, perché lo ha portato alla fondazione della propria Congregazione - gli Orionini - attraverso la vita di alunno nel seminario diocesano; attraverso il contatto con Don Bosco, oggi San Giovanni Bosco, e attraverso il contatto con le opere di San Giuseppe Cottolengo, così che ha potuto raccogliere per sé esperienze osservazioni e forze tanto dalla vita religiosa della più autentica Italia, quanto da quello straordinario spirito del popolo italiano che si è manifestato in personaggi molto caratteristici come San Giovanni Bosco e San Giuseppe Cottolengo.
Senz'altro, proprio da loro Don Orione ha attinto le sue esperienze e i suoi programmi, in modo speciale l'amore per i poveri, i malati e gli abbandonati.

L'Italia è un paese veramente ricco di grandi santi, di grandi «amanti» dei poveri, di grandi e meravigliosi organizzatori della assistenza per i ragazzi e giovani abbandonati. È un esempio quasi irripetibile quello che sono riusciti a fare quegli innamorati di Dio e degli uomini, in modo soprannaturale, i veri imitatori di Colui che ha redento l'uomo dalla sua più grande miseria e sventura morale, religiosa e materiale.
Perciò Don Orione, prima che il Signore lo conducesse per la sua strada, si è dovuto incontrare con uomini stupendi come San Giovanni Bosco da cui apprese uno speciale amore per i giovani e con la Piccola Casa della Divina Provvidenza di San Giuseppe Cottolengo dove Don Orione imparò una singolare preoccupazione per ogni uomo ed il segreto di saper scorgere in ogni uomo il Cristo sofferente.

Questa è una dote particolare tanto necessaria ai nostri tempi. È una cosa sorprendente che la Divina Provvidenza per questi tempi tanto orgogliosi, presuntuosi e ricchi fa emergere nella Chiesa degli uomini che dimostrano che questo mondo in apparenza tanto ricco è nello stesso tempo un mondo di miseri, di poveri. Don Orione si è proposto in modo- breve e conciso un programma veramente catechistico: Gesù, Papa, Anime, Maria. Io aggiungerei: Polonia. «Gesù» - Quest'uomo è quasi una incarnazione dello spirito evangelico: «i poveri mi comandò di visitare, ai poveri annunziare ... ». Agli uomini stanchi e dal cuore traviato. Questa è stata una speciale missione di Don Orione nei tempi in cui vedeva intorno a sé tanta miseria. Però, nello stesso tempo, tanto San G. Bosco come il suo discepolo Don Orione, si imbattevano in un così grande odio verso il Capo della Chiesa, il Papa che decisero, a ogni prezzo, di far comprendere al mondo chi è il S. Padre per la famiglia umana, non solo per l'Italia, ma per il mondo intero.

Proprio quest'uomo di Dio, Santità, che spiegava all'Italia e al mondo chi è il S. Padre e suscitava nelle folle l'amore per il Papa, l'interessamento per la sua missione e per l'importanza del compito che ha da svolgere, un tal uomo, ripeto, era veramente necessario in tempi in cui bisognava risvegliare la sensibilità dei fedeli verso la grandezza della missione del Capo della Chiesa e di suscitare nel mondo l'amore verso il Papa. Nel suo programma « Gesù Cristo, Papa », per forza, come conseguenza logica, Don Orione doveva aggiungere « Anime », perché Gesù Cristo che offre la sua vita per le anime, Gesù Cristo che non ci ha lasciato orfani ma vive in un certo senso nel Capo della Chiesa fino ad oggi, Lui ha davanti agli occhi le anime. Ammiriamo, Santità, la meravigliosa sensibilità di questi grandi uomini: di S. Giovanni Bosco, di S. Giuseppe Cottolengo e del Beato Don Orione. Ammiriamo la loro sollecitudine per le anime, per tutti gli uomini, per le loro necessità, per i loro bisogni. I nostri sono tempi in cui di nuovo bisogna scoprire l'uomo. E proprio questo hanno fatto Don Bosco e il Cottolengo e Don Orione. Li pongo all'altezza del grande compito da svolgere che sta davanti alla Chiesa di Cristo.

Adesso aggiungo « Maria ». Maria, perchè tutta la vita di Don Orione è legata con filiale amore e con un singolare atteggiamento di servizio alla Madonna Santissima. Quando leggiamo con attenzione i suoi scritti e le sue affermazioni ci sorprende la sua ansia e l'ardente bisogno che egli sente di riportare al più alto posto la Madonna nella vita e nella missione della Chiesa.
Don Orione lo ha dimostrato e quando era piccolo ragazzo, e quando era alunno dei Salesiani, e quando era a contatto con le opere del Cottolengo. Tutto dimostra che lui agiva sempre penetrato da una meravigliosa venerazione per l'Ancella del Signore, Maria e per questo La innalzò così in alto, in alto, sulla torre a Tortona, da dove regna e domina non solo sulla città ma anche sul mondo. Di ciò gli siamo tanto grati.

Mi permetta, Santità, ma mi pare di scorgere delle spiccate caratteristiche e particolarità che avvicinano oggi anche il S. Padre alla figura di quest'uomo che vive di Cristo, che diventa pastore dei poveri e riesce ad avere un così immediato contatto con loro, come sa fare la Vostra Santità. E tutto questo avviene sempre con lo scopo di salvare le anime, in nome di, Maria Santissima, Ancella del Signore.
Al programma di Don Orione ho: aggiunto anche « Polonia ». Perché? Perché Don Orione aveva uno straordinario amore per la Polonia. Come si può spiegare? Penso con la nobiltà di animo che aveva in sé e inoltre perché aveva letto molto, e perciò conosceva bene i problemi polacchi fino al punto da baciare la bandiera polacca con venerazione e da volerla tenere nella sua stanzetta e conservarla anche nelle ore più tragiche della nostra patria. Paventava una cosa sola. Paventava lo scoppio della guerra e temeva che l'Italia fosse coinvolta. Ma quando tutto ciò avvenne non cessò mai di pregare per la Polonia così duramente provata. Io ritengo che anche adesso Don Orione è un eccezionale Patrono che prega in cielo per la Polonia perché questi momenti difficili - del resto la Polonia non è mai stata senza momenti difficili - li possiamo superare anche con la particolare sua protezione di questo santo che è stato beatificato da un Papa polacco, beatissimo Padre.

Ho avuto la gioia di potermi incontrare molto presto con l'Opera degli Orionini in Polonia. Già ai tempi di S. E. Mons. Stanislao Zdzitowiecki che accolse gli Orionini, prima a Zduńska Wola e poi a Włocławek dove la loro prima residenza nel quartiere operaio e dopo in una vera e propria zona dei poveri e dei pezzenti a Grzybów che ai miei tempi si chiamava Grzywno.
Proprio là con un Orionino abbiamo allestito il primo centro pastorale; solo più tardi ho benedetto la prima casa degli Orionini a Włocławek.
Tempi lontani, Padre Santo, però mi sono impressi profondamente nel cuore. Ricordo poi con affetto Don Chwiłowicz che iniziò il suo lavoro a Zduńska Wola, città diventata il nido dei santi. Ivi nacque il Beato Massimiliano Maria Kolbe. Ricordo Don Marabotto e in modo particolare Don Zanatta che abitando vicino a Varsavia organizzò un centro di assistenza per i malati inguaribili. Don Zanatta si affezionò così alla Polonia che quando per motivi di salute gli consigliavano di tornare in Italia, non ha voluto. «Preferisco morire qui nella terra polacca che tanto amo», ha risposto.
Era un raggio di sole dal cuore di Don Orione per la Polonia. Don Orione non ha potuto venire in Polonia ma ha amato tanto la Polonia.

Ecco quest'uomo la Vostra Santità si è degnato di annoverare tra i Beati.
Penso di esprimere i sentimenti di tutti i presenti, ma specialmente del gruppo polacco che è venuto qui di proposito per ringraziare il Santo Padre per la grande bontà che ha dimostrato al Patrono dei poveri e al Grande Amico della nostra Patria. Dio Ti ricompensi, Padre Santo e Maria Santissima Ti sia sempre di sostegno!
 

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