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Messaggi Don Orione
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Ricordiamo Giovanni Paolo II, proclamato santo, riproponendo la sua lettera alla Piccola Opera della Divina Provvidenza. Il testo è presente anche in:
English: Message of Pope John Paul II to the General Director
EspañolMensaje del Papa Juan Pablo II con motivo del Centenario de la aprobaciòn canònica de la PODP.
Português: Mensagem da Papa João Paulo II ao Director-Geral.
Po polsku: List Ojca św. Jana Pawła II z okazji 100-lecia zatwierdzenia kanonicznego „Małego Dzieła Boskiej Opatrzności”.
Rumeno: Promovaţi o fidelitate creativă vocaţiei voastre, pentru a umbla într-o lume care se schimbă, «în fruntea timpurilor»


LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
IN OCCASIONE DEL CENTENARIO
DELL’APPROVAZIONE CANONICA
DELLA PICCOLA OPERA DELLA DIVINA PROVVIDENZA






Al Reverendissimo Signore
Don ROBERTO SIMIONATO
Direttore Generale
della Piccola Opera della Divina Provvidenza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. Ho appreso con gioia che codesto Istituto commemora il centenario della propria approvazione canonica da parte del Vescovo di Tortona, Mons. Igino Bandi. In tale felice circostanza, mi e gradito indirizzare a Lei, al Consiglio Generale, e ai membri dell'intera Congregazione un cordiale pensiero, assicurando la mia spirituale partecipazione ai vari momenti celebrativi, che contribuiranno di certo a far rivivere il fervore delle origini, per proseguire, con immutato entusiasmo, il cammino iniziato dal Fondatore oltre certo anni or sono.

2. Il chierico Luigi Orione, gia allievo di don Bosco a Torino, aveva solo 20 anni quando apri il primo Oratorio in Tortona e l’anno seguente, nel 1893, divenne fondatore dando vita a un "collegetto" con scuola interna per fanciulli poveri. Nelle vicende quotidiane, vissute con fede e carità, venne dipanandosi il piano a cui la Divina Provvidenza lo destinava. Al futuro Cardinal Perosi, suo concittadino e amico, che gli chiedeva quale fosse la sua "idea", scriveva in una lettera del 4 maggio 1897: "Mi pare che il Nostro Signore Gesù Cristo vada chiamandomi ad uno stato di grande carità... ma e fuoco grande e soave che ha bisogno di dilatarsi e di infiammare tutta la terra. All'ombra di ogni campanile sorgerà una scuola cattolica, all’ombra di ogni Croce un ospedale: i monti faranno passo alla carità grande di Gesù Nostro Signore, e tutto sarà instaurato e purificato da Gesù" (Lo spirito di Don Orione, I, 2).
Proprio perché arso da questo mistico fuoco, don Orione superó gli ostacoli e le difficoltà degli inizi e divenne apostolo instancabile, creativo, efficace. Alcuni compagni di seminario seguirono quel chierico fondatore; non pochi allievi vollero essere sacerdoti come lui. L'Opera, che egli sin dal primo momento denominò della Divina Provvidenza, s'accrebbe di membri e di attività. Il Vescovo di Tortona seguiva trepidante 1'affermarsi di iniziative tanto ardite e umanamente fragili, ma seppe riconoscervi l’azione dello Spirito. Con Decreto del 21 marzo 1903 ne sancì il carisma e decretò la costituzione della Congregazione religiosa maschile dei Figli della Divina Provvidenza, comprendente sacerdoti, fratelli eremiti e coadiutori. Successivamente, sorsero le Piccole Suore Missionarie della Carità, tra le quali fiorirono due germogli contemplativi, le Sacramentine adoratrici non vedenti e le Contemplative di Gesù Crocifisso, mentre, più di recente, sono nati l'Istituto Secolare Orionino e il Movimento Laicale Orionino.

3. In questa ricorrenza. giubilare, mi è gradito esprimere viva riconoscenza. a voi tutti, Membri della Famiglia orionina, per il valido apporto dato in questi anni alla missione della Chiesa. Al tempo stesso, mi è caro ricordare quanto scrivevo nell'Esortazione apostolica Vita consecrata: anche "voi non avete solo una gloriosa storia da ricordare e da raccontare, ma una grande storia da costruire!" (n. 110). E, pertanto, vi invito a guardare al futuro, "nel quale lo Spirito vi proietta per fare con voi ancora cose grandi" (ibid. ).
Cari Figli della Divina Provvidenza, la Chiesa attende da voi che ravviviate il dono che e in voi (cfr 2 Tm 1,6), rinnovando i vostri propositi, e in un mondo che cambia promuoviate una fedeltà creativa alla vostra vocazione. Notavo nella citata Esortazione apostolica: "Gli Istituti sono invitati a riproporre con coraggio l’intraprendenza, l’inventiva e la santità dei fondatori e delle fondatrici come risposta ai segni dei tempi emergenti nel mondo di oggi. Questo invito è innanzitutto un appello alla perseveranza nel cammino di santità attraverso le difficoltà materiali e spirituali che segnano le vicende quotidiane. Ma e anche appello a ricercare la competenza nel proprio lavoro e a coltivare una fedeltà dinamica alla propria missione, adattandone le forme, quando e necessario, alle nuove situazioni e ai diversi bisogni, in piena docilità all'ispirazione divina e al discernimento ecclesiale" (n. 37).
Soltanto rimanendo ben radicati nella vita divina e mantenendo inalterato lo spirito delle origini, voi potrete rispondere in maniera profetica alle esigenze dell’epoca attuale. Impegno primario d'ogni battezzato, e a più forte ragione di ciascun consacrato, è tendere alla santità; e sarebbe senz'altro "un controsenso accontentarsi di una vita mediocre, vissuta all’insegna di un'etica minimalistica e di una religiosità superficiale" (Novo millennio ineunte, 31). Nello stile dei vostro beato Fondatore, e come è nell’indole propria della vita religiosa che avete abbracciato, non abbiate paura di ricercare con paziente costanza "questa `misura alta' della vita cristiana", ricorrendo a "una vera e propria pedagogia della santità" (ibid.) , personale e comunitaria, saldamente ancorata alla ricca tradizione ecclesiale e aperta al dialogo con i tempi nuovi.

4. Fedeltà creativa in un mondo che cambia: sia questo orientamento a guidarvi per camminare, come amava ripetere don Orione, "alla testa dei tempi". Se le celebrazioni dei Centenario dell'approvazione canonica spingono a "ricordare", rivivendolo, il clima delle origini, vi stimolano, al tempo stesso, in vista pure del prossimo Capitolo Generale, a "progettare" nuovi e coraggiosi interventi sulle frontiere della carità.

Rimanga intatto lo spirito della prima ora! Vorrei, al riguardo, evidenziare un aspetto significativo dell’intuizione carismatica del chierico Luigi Orione: il suo amore superiore e unificante per la "Santa Madre Chiesa". Allora come ora, e fondamentale per la vostra Opera coltivare quest'intima passione per la Chiesa, perché possiate "modestamente cooperare, ai piedi della Sede Apostolica e dei vescovi, a rinnovare e unificare in Gesù Cristo, Signore nostro l’uomo e la società., portando alla Chiesa e al Papa il cuore dei fanciulli più abbandonati, dei poveri e delle classi operaie: ad omnia in Christo instauranda, ut fiat unum ovile et unus pastor (Costituzioni, art. 5).
Continui ad accompagnarvi dal cielo don Orione insieme ai tanti confratelli che, lungo questi venti lustri, hanno consumato l’esistenza al servizio di Cristo e dei poveri. Vegli su ciascuno di voi la Vergine Maria, Madre di Cristo e Madre della Chiesa e faccia si che, come pregava don Orione, tutta la vostra. vita sia "sacra a dare Cristo al popolo e il popolo alla Chiesa di Cristo; arda essa e splenda di Cristo, e in Cristo si consumi in una luminosa evangelizzazione dei poveri; la nostra vita e la nostra morte siano un cantico dolcissimo di carità, e un olocausto al Signore" (Lo spirito di Don Orione, IX, 131).

Con affetto io vi assicuro il mio costante ricordo nella preghiera, mentre di gran cuore benedico l’intera vostra Famiglia spirituale e quanti sono oggetto delle vostre diuturne premure.

Dal Vaticano, 8 Marzo 2003

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MESSAGE OF POPE JOHN PAUL II
TO THE GENERAL DIRECTOR
OF THE LITTLE WORK OF DIVINE PROVIDENCE




To the Very Reverend Father Roberto Simionato
General Director of the Little Work of Divine Providence



 

 

 

 

 

1. With joy I learned that this Institute is commemorating the centenary of its canonical approval by Bishop Igino Bandi of Tortona. On this happy occasion, I am pleased to address to you, to the General Council and to the members of the entire Congregation a cordial greeting and the assurance of my spiritual participation in the various observances that will certainly help to revive the fervour of your origins, so that you may continue with unswerving enthusiasm the journey your Founder began more than 100 years ago.

2. The cleric Luigi Orione, a former student of Don Bosco in Turin, was only 20 years old when he opened the first Oratory [recreation centre] in Tortona, and the following year, 1893, he became a founder, setting up a "small house with boarding facilities" and a school for poor boys. In the events of daily life, lived with faith and charity, the plan for which divine Providence destined him began to unfold. In a letter dated 4 April 1897, he wrote to the future Cardinal Perosi, his fellow-citizen and friend, who had asked him about his "idea": "It seems to me that Our Lord Jesus Christ is calling me to a state of great charity ... but it is a great and gentle fire that needs to expand and set the whole world on fire. In the shadow of every bell tower a Catholic school will rise, in the shadow of every Cross there will be a hospital: the mountains will make way for the great love of Jesus Our Lord, and everything will be restored and purified by Jesus" (The Spirit of Don Orione, I,2).

It was precisely because he burned with this mystical fire that Don Orione overcame the obstacles and difficulties of the early days and became an unflagging, creative and effective apostle. Some of his companions in the seminary followed the cleric-founder; many of the students dreamt of being priests like him. The Work, which from the start he named "of Divine Providence", expanded with numerous members and activities. The Bishop of Tortona anxiously followed the development of those daring, humanly fragile initiatives, and he knew how to discern the action of the Spirit. With a Decree of 21 March 1903, the Bishop approved the charism and the constitution of the male religious Congregation, the Sons of Divine Providence, which included priests, hermits and coadjutor brothers. Later, the Little Missionary Sisters of Charity were born, and from them sprang two contemplative branches, the Blind Sacramentine Sisters, and the Contemplatives of the Crucified Jesus, while more recently the Don Orione Secular Institute and the Don Orione Lay Movement have come into being.

3. On the occasion of this Jubilee, I am pleased to express my deep gratitude to all of you, members of the Don Orione family, for your effective contribution to the Church's mission in recent years. I also want to recall what I wrote in the Apostolic Exhortation Vita consecrata: "You have not only a glorious history to remember and to recount, but also a great history still to be accomplished!" (n. 110). I therefore invite you to look to the future, "where the Spirit is sending you in order to do even greater things" (ibid. ).

Dear Sons of Divine Providence, the Church expects you to rekindle the gift that is in you (cf. II Tim 1,6) renewing your resolutions and, in a changing world, you should promote your vocation with creative fidelity. In the same Apostolic Exhortation, I said: "Institutes of consecrated life are thus invited courageously to propose anew the enterprising initiative, creativity and holiness of their founders and foundresses in response to the signs of the times emerging in today's world. This invitation is first of all a call to perseverance on the path of holiness in the midst of the material difficulties of daily life. But it is also a call to pursue competence in personal work and to develop a dynamic fidelity to their mission, and, if need be, adapting forms to new situations and different needs, in complete openness to God's inspiration and to the Church's discernment" (ibid. , n. 37).

Only by remaining firmly rooted in divine life and keeping the spirit of your origins intact will you be able to respond prophetically to the needs of the present era. The primary obligation of every baptized person and, even more so, of every consecrated person, is to tend toward holiness; and it would certainly be "a contradiction to settle for a life of mediocrity, marked by a minimalist ethic and a shallow religiosity" (Novo millennio ineunte, n. 31). In your blessed Founder's style, and in line with the character of the religious life that you have embraced, do not be afraid to seek with patience and constancy "this high standard of ordinary Christian living", with recourse to "a genuine "training in holiness'" (ibid. ) for yourselves, personally, and for the community, which is firmly anchored in the rich ecclesial tradition and open to dialogue with the new times.

4. Creative fidelity in a changing world: may this orientation guide you so that, as Don Orione loved to repeat, you may "keep up with the times". If the observances for the centenary of canonical approval are an incentive to "remember", reviving the spirit of your beginnings, at the same time, may they direct you, in view of your coming General Chapter, to "plan" new and courageous charitable initiatives.

May the spirit of your first hour remain unchanged! In this regard, I would like to highlight an important aspect of the charismatic intuition of the cleric Luigi Orione: his superior and unifying love for "Holy Mother Church". Then, as now, it is fundamental for your Work to foster this deep passion for the Church, so that you may "cooperate with humility, at the feet of the Apostolic See and of the Bishops, to renew and to unify in Jesus Christ our Lord mankind and society, by bringing the heart of abandoned children, the poor and the working classes to the Church and to the Pope: in order to restore all things in Christ, so that there may be one flock and one shepherd" (Constitutions, art. 5).

May Don Orione continue to accompany you from Heaven, along with all the confreres who, throughout these hundred years, spent their lives serving Christ and the poor. May the Virgin Mary, Mother of Christ and Mother of the Church, watch over you and obtain, as Don Orione prayed, that you "consecrate [your] whole life to giving Christ to people, and people to Christ's Church; may she shine bright in Christ, and in Christ to be consumed in the enlightened bringing of the Gospel to the poor, may [your] life and death be the sweetest song of charity, and a holocaust to the Lord" (The Spirit of Don Orione, IX, 131).

With affection I assure you of my constant remembrance in prayer, as I wholeheartedly bless your entire spiritual family and all those you care for daily.

 

 

 

 

MENSAGEM DO PAPA JOÃO PAULO II
AO DIRECTOR-GERAL DA
"PEQUENA OBRA DA PROVIDÊNCIA DIVINA"
NO CENTENÁRIO DA APROVAÇÃO CANÓNICA




Ao Rev.do Pe. Roberto SIMIONATO
Director-Geral da Pequena Obra da Providência Divina



 

 

 

 

 

1. Foi com alegria que tomei conhecimento de que este Instituto está a comemorar o Centenário da sua aprovação eclesiástica, por parte do Bispo de Tortona, D. Igino Bandi. Nesta feliz circunstância, é-me grato dirigir-lhe, assim como ao Conselho Geral e aos membros de toda a Congregação, uma cordial saudação, assegurando a minha participação espiritual nos vários momentos celebrativos que, sem dúvida, hão-de contribuir para fazer reviver o fervor das origens para continuar, com o mesmo entusiasmo, o caminho começado pelo Fundador há mais de cem anos.

2. O padre Luís Orione, ex-aluno de Dom Bosco em Turim, tinha apenas vinte anos quando abriu o primeiro Oratório em Tortona; no ano seguinte, em 1893, tornou-se fundador, dando vida a um pequeno Colégio com internato para crianças pobres. Nas vicissitudes diárias, vividas com fé e caridade, revelou-se o plano ao qual a Providência Divina o destinava. Ao futuro Cardeal Perosi, seu concidadão e amigo, que lhe perguntava qual era a sua "ideia", assim escrevia numa carta de 4 de Maio de 1897: "Parece-me que nosso Senhor Jesus Cristo me está a chamar a um estado de grande caridade... mas é um fogo impetuoso e suave, que tem necessidade de se dilatar e de inflamar a terra inteira. À sombra de cada campanário surgirá uma escola católica, à sombra de cada Cruz, um hospital: os montes acompanharão a grande caridade de nosso Senhor Jesus e tudo será instaurado e purificado por Jesus" (Lo spirito di Don Orione, I, 2).

Precisamente porque nele ardia este fogo místico, Dom Orione superou os obstáculos e as dificuldades do início, tornando-se um apóstolo incansável, criativo e eficaz. Alguns companheiros de seminário seguiram aquele padre fundador; e muitos alunos manifestaram o desejo de ser sacerdotes como ele. A Obra, que desde o primeiro momento ele chamou da Providência Divina, cresceu em número de membros e de actividades. O Bispo de Tortona acompanhava com aflição a consolidação de iniciativas tão ousadas e tão frágeis sob o ponto de vista humano, mas soube reconhecer nelas a acção do Espírito. Com o Decreto de 21 de Março de 1903, confirmou o carisma e decretou a constituição da Congregação religiosa masculina dos Filhos da Providência Divina, que compreende presbíteros, irmãos eremitas e coadjutores. Em seguida, nasceram as Pequenas Irmãs Religiosas da Caridade, entre as quais desabrocharam dois rebentos contemplativos: as Sacramentinas adoradoras cegas e as Contemplativas de Jesus Crucificado enquanto, mais recentemente, nasceram o Instituto Secular Orionino e o Movimento Laical Orionino.

3. Nesta celebração jubilar, é-me grato expressar o meu profundo reconhecimento a todos vós, membros da Família orionina, pela válida contribuição que oferecestes para a missão da Igreja durante estes anos. Ao mesmo tempo, desejo lembrar aquilo que escrevi na Exortação Apostólica Vita consecrata: também "vós não tendes apenas uma gloriosa história a recordar e a narrar, mas uma grande história a construir!" (n. 110). Por conseguinte, exorto-vos a olhar para o futuro, "onde o Espírito vos projecta para fazer convosco ainda grandes coisas" (Ibidem).

Queridos Filhos da Providência Divina, a Igreja formula votos a fim de que reaviveis o dom que recebestes (cf. 2 Tm 1, 6), renovando os vossos propósitos e, num mundo que se transforma, promovais uma fidelidade criativa à vossa vocação. Na mencionada Exortação Apostólica, eu observava: "Os Institutos são convidados a propor de novo com coragem o espírito de iniciativa, a criatividade e a santidade dos fundadores e das fundadoras, como resposta aos sinais dos tempos visíveis no mundo de hoje. Este convite é, em primeiro lugar, um apelo à perseverança no caminho da santidade, através das dificuldades materiais e espirituais que marcam as vicissitudes diárias. Mas é, também, um apelo a procurar a competência no próprio trabalho e a cultivar uma fidelidade dinâmica à própria missão e, quando for necessário, adaptando as suas formas às novas situações e às várias necessidades, com plena docilidade à inspiração divina e ao discernimento eclesial" (Vita consecrata, 37).

Somente permanecendo bem consolidados na vida divina e mantendo inalterado o espírito das origens, vós podereis corresponder de maneira profética às exigências da época contemporânea. O compromisso prioritário de cada baptizado e, com maior razão, de cada um dos consagrados, consiste em tender para a santidade; e, sem dúvida, seria "um contra-senso contentar-se com uma vida medíocre, pautada por uma ética minimalista e uma religiosidade superficial" (Novo millennio ineunte, 31). Segundo o estilo do vosso Beato Fundador, e em conformidade com a índole própria da vida religiosa que abraçastes, não tenhais medo de procurar com constância paciente "esta "medida alta" da vida cristã", recorrendo a "uma verdadeira e própria pedagogia da santidade" (Ibidem), pessoal e comunitária, solidamente fundamentada na rica tradição eclesial e aberta ao diálogo com os novos tempos.

4. Fidelidade criativa, num mundo que se transforma: que esta orientação vos guie ao longo do caminho, como Dom Orione gostava de repetir, "na vanguarda dos tempos". Se as celebrações do Centenário da aprovação canónica levam a "recordar" revivendo-o o clima das origens, ao mesmo tempo estimulam-vos, também em ordem ao próximo Capítulo Geral, a "projectar" novas e corajosas intervenções nas fronteiras da caridade.

Permaneça intacto o espírito da primeira hora! A este propósito, gostaria de realçar um aspecto significativo da intuição carismática do padre Luís Orione: o seu amor superior e unificador pela "Santa Igreja Mãe". Tanto nessa época como agora, é fundamental que a vossa Obra cultive esta paixão íntima pela Igreja, a fim de poderdes "cooperar modestamente, em obediência à Sé Apostólica e aos Bispos, para a renovação e a unificação do homem e da sociedade em nosso Senhor Jesus Cristo, levando à Igreja e ao Papa o coração das crianças abandonadas, dos pobres e das classes operárias: ad omnia in Christo instauranda, ut fiat unum ovile et unus pastor" (Constituições, art. 5).

Continue a acompanhar-vos do céu Dom Orione, juntamente com muitos irmãos que, ao longo destes vinte lustros, consumaram a sua existência ao serviço de Cristo e dos pobres. Vele sobre cada um de vós a Virgem Maria, Mãe de Cristo e Mãe da Igreja, fazendo com que, como Dom Orione rezava, toda a vossa vida seja "consagrada a dar Cristo ao povo e o povo à Igreja de Cristo; que ela arda e resplandeça de Cristo, e em Cristo se consuma numa luminosa evangelização dos pobres; a nossa vida e a nossa morte sejam um dulcíssimo cântico de caridade e um holocausto ao Senhor" (Lo spirito di Don Orione, IX, 131).

É com afecto que vos asseguro a minha lembrança constante na oração enquanto, de bom grado, abençoo toda a vossa Família espiritual e quantos são objecto dos vossos contínuos cuidados.

Vaticano, 8 de Março de 2003.

 

 

 

 

MENSAJE DE SU SANTIDAD JUAN PABLO II
EN EL CENTENARIO
DE LA PEQUEÑA OBRA DE LA DIVINA PROVIDENCIA




Al reverendísimo señor
Don ROBERTO SIMIONATO
Director general de la
Pequeña Obra de la Divina Providencia


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. He sabido con alegría que vuestro instituto conmemora el centenario de su aprobación canónica por parte del obispo de Tortona, monseñor Igino Bandi. En esta feliz circunstancia, me complace dirigirle a usted, al consejo general y a los miembros de toda la Congregación un cordial saludo, asegurando mi participación espiritual en los varios momentos de celebración, que ciertamente ayudarán a lograr que se reavive el fervor de los orígenes, para proseguir, con el mismo entusiasmo, el camino iniciado por el fundador hace más de cien años.

2. El clérigo Luis Orione, ex alumno de don Bosco en Turín, tenía sólo 20 años cuando abrió el primer oratorio en Tortona, y al año siguiente, en 1893, se convirtió en fundador, dando vida a un colegio con escuela interna para niños pobres. En las situaciones de cada día, vividas con fe y caridad, fue aclarándose el plan que la divina Providencia tenía para él. Al futuro cardenal Perosi, su paisano y amigo, que le preguntaba cuál era su "idea", le escribió en una carta del 4 de mayo de 1897: "Me parece que nuestro Señor Jesucristo me está llamando a un estado de gran caridad (...), pero es un fuego grande y suave que necesita extenderse e inflamar toda la tierra. A la sombra de cada campanario surgirá una escuela católica; a la sombra de cada cruz, un hospital: los montes cederán el paso a la gran caridad de Jesús nuestro Señor, y Jesús instaurará y purificará todo" (Lo spirito di Don Orione, I, 2).

Precisamente porque ardía en su interior este fuego místico, don Orione superó los obstáculos y las dificultades de los comienzos y se convirtió en apóstol incansable, creativo y eficaz. Algunos compañeros de seminario siguieron a aquel clérigo fundador; no pocos alumnos quisieron ser sacerdotes como él. La Obra, que desde el primer momento denominó de la Divina Providencia, acrecentó el número de sus miembros y sus actividades. El obispo de Tortona seguía con cierta aprensión la consolidación de iniciativas tan audaces y humanamente frágiles, pero supo reconocer en ellas la acción del Espíritu. Con decreto del 21 de marzo de 1903 sancionó su carisma y decretó la constitución de la congregación religiosa masculina de los Hijos de la Divina Providencia, que comprendía sacerdotes, hermanos ermitaños y coadjutores. Sucesivamente, surgieron las Hermanitas Misioneras de la Caridad, entre las cuales florecieron dos brotes contemplativos, las Sacramentinas adoratrices ciegas y las Contemplativas de Jesús crucificado, mientras que, más recientemente, nacieron el Instituto secular orionista y el Movimiento laical orionista.

3. En este aniversario jubilar, me complace expresar mi vivo agradecimiento a todos los miembros de la familia orionista por la valiosa aportación que han dado durante estos años a la misión de la Iglesia. Al mismo tiempo, deseo recordar lo que escribí en la exhortación apostólica Vita consecrata: "Vosotros no solamente tenéis una historia gloriosa que recordar y contar, sino también una gran historia que construir" (n. 110). Y, por eso, os invito a mirar al futuro, "hacia el que el Espíritu os impulsa para seguir haciendo con vosotros grandes cosas" (ib.). Queridos Hijos de la Divina Providencia, la Iglesia espera que reavivéis el carisma que está en vosotros (cf. 2 Tm 1, 6), renovando vuestros propósitos, y, en un mundo que cambia, promováis una fidelidad creativa a vuestra vocación. En la citada exhortación apostólica dije: "Se invita, pues, a los institutos a reproducir con valentía la audacia, la creatividad y la santidad de sus fundadores y fundadoras como respuesta a los signos de los tiempos que surgen en el mundo de hoy. Esta invitación es sobre todo una llamada a perseverar en el camino de santidad a través de las dificultades materiales y espirituales que marcan la vida cotidiana. Pero es también llamada a buscar la competencia en el propio trabajo y a cultivar una fidelidad dinámica a la propia misión, adaptando sus formas, cuando es necesario, a las nuevas situaciones y a las diversas necesidades, en plena docilidad a la inspiración divina y al discernimiento eclesial" (n. 37).

Sólo permaneciendo bien arraigados en la vida divina y manteniendo inalterado el espíritu de los orígenes, podréis responder de manera profética a las exigencias de la época actual. El compromiso primario de todo bautizado y, con más razón, de todo consagrado es tender a la santidad; y, desde luego, sería "un contrasentido contentarse con una vida mediocre, vivida según una ética minimalista y una religiosidad superficial" (Novo millennio ineunte, 31). Según el estilo de vuestro beato fundador, y de acuerdo con la índole propia de la vida religiosa que habéis abrazado, no tengáis miedo de buscar con paciente constancia "este "alto grado" de la vida cristiana", recurriendo a "una auténtica pedagogía de la santidad" (ib.), personal y comunitaria, firmemente fundada en la rica tradición eclesial y abierta al diálogo con los nuevos tiempos.

4. Fidelidad creativa en un mundo que cambia: esta orientación ha de guiaros para caminar, como solía repetir don Orione, "a la cabeza de los tiempos". Las celebraciones del centenario de la aprobación canónica os impulsan a "recordar", reviviéndolo, el clima de los orígenes; y al mismo tiempo os estimulan, también con vistas al próximo capítulo general, a "proyectar" nuevas e intrépidas intervenciones en las fronteras de la caridad.

Que se conserve intacto el espíritu de la primera hora. Al respecto, quisiera destacar un aspecto significativo de la intuición carismática del clérigo don Luis Orione: su amor superior y unificador a la "santa madre Iglesia". Ahora, como entonces, es fundamental para vuestra Obra cultivar esta íntima pasión por la Iglesia, para "contribuir modestamente, a los pies de la Sede apostólica y de los obispos, a renovar y unificar en Jesucristo, Señor nuestro, al hombre y a la sociedad, llevando a la Iglesia y al Papa el corazón de los niños más abandonados, de los pobres y de las clases obreras: ad omnia in Christo instauranda, ut fiat unum ovile et unus pastor" (Constituciones, art. 5).

Que siga acompañándoos desde el cielo don Orione, juntamente con vuestros numerosos hermanos que, a lo largo de estos veinte lustros, han dedicado su existencia al servicio de Cristo y de los pobres. Vele sobre cada uno de vosotros la Virgen María, Madre de Cristo y Madre de la Iglesia, y haga que, como rogaba don Orione, toda vuestra vida "esté consagrada a dar a Cristo al pueblo, y el pueblo a la Iglesia de Cristo; que arda y resplandezca de Cristo, y en Cristo se consume en una luminosa evangelización de los pobres; y que nuestra vida y nuestra muerte sean un cántico dulcísimo de caridad, y un holocausto al Señor" (Lo spirito di Don Orione, IX, 131).

Con afecto os aseguro mi constante recuerdo en la oración, a la vez que de corazón bendigo a toda vuestra familia espiritual y a cuantos son objeto de vuestra continua solicitud.

Vaticano, 8 de marzo de 2003

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LIST OJCA ŚWIĘTEGO JANA PAWŁA II
Z OKAZJI
100-LECIA ZATWIERDZENIA KANONICZNEGO
ZGROMADZENIA „MAŁE DZIEŁO BOSKIEJ OPATRZNOŚCI”





DO PRZEWIELEBNEGO
KSIĘDZA ROBERTO SIMIONATO
DYREKTORA GENERALNEGO
„MAŁEGO DZIEŁA BOSKIEJ OPATRZNOŚCI”

 

 

 

 

1. Dowiedziałem się z radością że ten Instytut wspomina setną rocznicę własnego zatwierdzenia kanonicznego ze strony Biskupa Tortony, Biskupa Igino Bandi. W takich szczęśliwych okolicznościach, z przyjemnością kieruję dla Księdza, dla Rady Generalnej, i dla członków całego Zgromadzenia serdeczną myśł, zapewniając o moim duchowym uczestniczeniu w różnych uroczystościach, które będą miał z pewnością wkład w ożywienie zapału początków, dla postępowania, z niezmiennym entuzjazmem, drogą rozpoczętą przez Założyciela które teraz już ma ponad sto lat.

2. Kleryk Luigi Orione, były wychowanek Ks. Bosko w Turynie, miał tylko 20 lat kiedy otwarł pierwsze Oratorium w Tortonie i w roku następnym, w 1983, stał się założycielem dając życie „małemu kolegium” połczonemu ze szkołą dla biednych chłopców. W wydarzeniach codziennych, przeżywanych z wiarą i miłością, odczytuje plan dla którego go przeznaczała Boska Opatrzność. Przyszłemu Kardynał Perosi, krajanowi z Tortony i przyjacielowi, gdy pytał ks. Orione jaka byłaby jego „idea”, on pisał w liście z 4 maja 1897: „Wydaje mi się że Nasz Pan Jezus Chrystus przychodzi powoływać mnie dla stanu wielkiej miłości... lecz jest ogniem wielkiej i słodkiej miłości która ma potrzebę rozszerzyć się i zapalić całą ziemię. W cieniu każdej dzwonnicy powstanie szkoła katolicka, w cieniu każdego Krzyża szpital: góry uczynią krok ku wielkiej miłości Jezusa Chrystusa Naszego Pana, i wszystko będzie odnowione przez Jezusa” (Lo Spirito di Don Orione, I, 2).
Właśnie dlatego że płonął tym mistycznym ogniem, ks. Orione przezwyciężył przeszkody i trudności początków i stał się apostołem niestrudzonym, twórczym, skutecznym. Niektórzy towarzysze z seminarium podążyli za tym klerykiem założycielem; liczni wychowankowie zapragnęli zostać kapłanami jak on. Dzieło, którego od pierwszego momentu nosiło nazwę Boskiej Opatrzności, rozrosło się członkami i działalnością. Biskup Tortony śledził drżąco potwierdzenie się Jego inicjatyw tak odważnych i po ludzku kruchych, lecz potrafił rozpoznać tu działanie Ducha. Dekretem z 21 marca 1903 roku uznał charyzmat i ustanowił oficialnie utworzenie Instytutu zakonnego męskiego Synów Boskiej Opatrzności, obejmujące kapłanów, braci eremitów i braci zakonnych. Następnie powstały Małe Siostry Misjonarki Miłości, między którymi rozkwitły dwie gałęzie kontemplacyjne, Sakramentki adorujące i Konntemplacyjne Jezusa Ukrzyżowanego, podczas gdy w ostatnim czasie zrodziły się Instytut Orioński Świecki i Orioński Ruch Świecki.

3. W tej rocznicy jublileuszowej, jest mi przyjemnie wyrazić żywą wdzięczność dla was wszystkich, Członków Rodziny oriońskiej, za ważny wkład w misję Kościoła, dany w tych latach. W tym samym czasie, jest mi drogim wspomnieć to co pisałem w Adhortacji apostolskiej Vita consacrata: także „Powinniście nie tylko wspominać i opowiadać swoją chwalebną przeszłość, ale także budować nową wielka, historię!” (nr. 110). I dlatego, zapraszam was do patrzenia w przyszłość, „w której Duch was oświeci aby z wami czynić jeszcze większe rzeczy” (Ibid.).
Drodzy Synowie Boskiej Opatrzności, Kościół oczekuje od was że ożywicie dar który jest w was (por. 2 Tm 1,6), odnawiając wasze decyzje, i w świecie który się zmienia pobudzicie twórczą wierność waszemu powołaniu. Zauważałem w cytowanej Adhortacji apostolskiej: „Instytuty są zatem powołane, aby odważnie podejmować twórczą inicjatywę oraz naśladować świętość swoich założycieli i założycielek, a w ten sposób odpowiadać na znaki czasu pojawiające się w dzisiejszym świecie81. To powołanie jest przede wszystkim zachętą do wytrwania na drodze do świętości mimo trudności materialnych i duchowych, jakie niesie codzienne życie. Jest ono także wezwaniem, by pogłębiać swoje kwalifikacje i rozwijać dynamiczną wierność swej misji, przystosowując jej formy — gdy jest to konieczne — do nowych sytuacji i rozmaitych potrzeb, w postawie całkowitej uległości wobec Bożych natchnień i zgodnie z rozeznaniem Kościoła” (n. 37).
Tylko pozostając dobrze zakorzenionymi w życiu bożym i zachowując niezmiennego ducha początków, możecie odpowiedzieć na sposób prorocki na potrzeby akutalnej epoki. Obowiązkiem pierwszorzędnym każdego ochrzczonego, i z jeszcze silniejszego powodu każdego konsekrowanego, jest zmierzać do świętości; i byłoby bez wątpienia „niedorzecznością zadawalać się minimalistyczną etyką i powierzchowną religijnością” (Novo millenio ineunte, 31). W stylu waszego Założyciela, jak i we właściwej naturze życia zakonnego jaki obraliście, nie bójcie się poszukiwania z cierpliwą wytrwałością „tej «wysokiej miary» życia chrześcijańskiego”, odwołując się do „prawdziwej i właściwej pedagogii świętości” (ibid.), osobowej i wspólnotowej, trwale zakotwiczonej w bogatej tradycji kościelnej i otwartej na dialog z nowymi czasami.

4. Twórcza wierność w świecie który się zmienia: byłoby tym ukierunkowaniem aby prowadzić was w kroczeniu, jak lubił powtarzać don Orione, „na czele czasów”. Niech obchody Setnej rocznicy zatwierdzenia kanonicznego pobudzą was do „przypominania”, ożywiania tego klimatu początków, niech was zainspirują w tym czasie, wobec właśnie przyszłej Kapituły Generalnej, do «projektowania» nowych i odważnych przedsięwzięć w obszarze miłości.
Niech pozostanie niezmieniony duch pierwszej godziny! Chciałbym, odnośnie tego, podkreślić aspekt znaczący intuicji charyzmatycznej kleryka Luigi Orione: jego miłość najwyższą i jednoczącą dla „Świętej Matki Kościoła”. A więc jak wtedy, jest zasadniczym dla waszego Dzieła pielęgnować tę wewnętrzną pasję dla Kościoła, abyście mogli «szlachetnie współpracować, u stóp Stolicy Apostolskiej i biskupów, dla odnowienia i zjednoczenia w Jezusie Chrystusie, naszym Panu człowieka i społeczeństwa, przyprowadzając do Kościoła i Papieża serca dzieci najbardziej opuszczonych, ubogich i klas robotniczych: ad omnia in Christo instauranda, ut fiat unun ovile et unus pastor” (Konstytucje, art. 5).
Niech wam ciągle towarzyszy z nieba ks. Orione razem ze współbraćmi którzy, poprzez te świetlane lata, wypalili swoje istnienie w służbie dla Chrystusa i ubogich. Niech czuwa nad każdym z was Dziewica Maryja, Matka Chrystusa i Matka Kościoła i niech sprawi, jak modlił się ks. Orione, żeby całe wasze życie było «święte w dawaniu Chrystusa ludowi i ludu Chrystusowi; niech płonie ono i błyszczy Chrystusem, i w Chrystusie się spala w promiennej ewangelizacji ubogich; wasze życie i wasza śmierć niech będą kantykiem najsłodszym miłości, i ofiarą dla Pana» (Lo spirito di Don Orione, IX, 131).

Zapewniam was z uczuciem o mojej ciągłej pamięci w modlitwie, tymczasem z całego serca błogosławię całej waszej Rodzinie duchowej i tym którzy są przedmiotem waszych ustawicznych trosk.

Z Watykanu, 8 marca 2003 r.

Jan Paweł II

 

 

 

PROMOVAŢI O FIDELITATE CREATIVĂ VOCAŢIEI VOASTRE,
PENTRU A UMBLA
ÎNTR-O LUME CARE SE SCHIMBĂ,
«ÎN FRUNTEA TIMPURILOR»





 

 

 

Promovaţi o fidelitate creativă vocaţiei voastre pentru a umbla, într-o lume care se schimbă, «în fruntea timpurilor»: acest lucru îl recomandă Ioan Paul al II-lea în mesajul pe care l-a trimis lui don Roberto Simionato, directorul Micii Opere a Divinei Providenţe, cu ocazia centenarului aprobării canonice a congregaţiei. Acesta este textul mesajului papei:

Mult stimatului domn
Don ROBERTO SIMIONATO
Director general al Micii Opere
a Divinei Providenţe

1. Am aflat cu bucurie că această instituţie comemorează centenarul propriei aprobări canonice de către episcopul de Tortona, mons. Igino Bandi. Într-o asemenea circumstanţă fericită îmi face plăcere să vă transmit dumneavoastră, Consiliului General şi membrilor întregii congregaţii un gând prietenesc, asigurându-vă de prezenţa mea spirituală la diferitele momente sărbătoreşti care vor contribui cu siguranţă la reînvierea zelului de început, pentru a urma, cu acelaşi entuziasm, drumul început de fondator în urmă cu mai bine de o sută de ani.

2. Clericul Luigi Orione, deja ucenic al lui don Bosco la Torino, avea doar douăzeci de ani când a deschis primul oratoriu la Tortona şi n anul următor, 1893, a devenit fondator dând existenţă unui colegiu cu şcoală internă pentru copiii săraci. În vicisitudinile zilnice, întâmpinate cu credinţă şi caritate, începe să se desfăşoare planul căruia Divina Providenţă îl destina. Cardinalului Perosi, concitadinul şi prietenul său, care îl întrebase care a fost ideea lui, îi scria într-o scrisoare din 4 mai 1897: «Cred că Domnul Nostru Isus Cristos mă cheamă la o stare de mare dăruire, … dar este un foc mare şi plăcut care are nevoie de a se mări şi a cuprinde întreg pământul. La umbra fiecărei clopotniţe se va înălţa o şcoală catolică, la umbra fiecărei cruci un spital: munţii vor face cale de trecere marii carităţi a lui Isus Domnul Nostru şi totul va fi instaurat şi purificat de către Isus» (Lo spirito di Don Orione, I, 2).
Chiar pentru că era ars de acest foc mistic, don Orione a trecut de obstacolele şi dificultăţile începuturilor şi a devenit apostol neobosit, creativ, eficace. Unii colegi de seminar l-au urmat pe acel cleric fondator; nu puţini ucenici voiau să devină preoţi ca şi el. Opera, pe care el încă din primul moment a numit-o a Divinei Providenţe, a crescut în numărul de membrii şi de activităţi. Episcopul Tortonei urmărea cu o oarecare preocupare afirmarea de iniţiative atât de dificile şi fragile din punct de vedere uman, dar a ştiut să recunoască acţiunea Spiritului. Odată cu decretul din 21 martie 1903 a aprobat carisma şi a decretat constituirea congregaţiei călugăreşti masculine a Fiilor Divinei Providenţe, care cuprindea preoţi, călugări pustnici şi călugări ajutători. Mai târziu au fost înfiinţate Micile Surori Misionare ale Carităţii, printre care au înflorit două ramuri contemplative - Sacramentinele Adoratoare Oarbe şi Contemplativele lui Isus Răstignit, în timp ce, mai recent, au fost înfiinţate Institutul Secular Orionin şi Mişcarea Laicală Orionină.

3. Cu ocazia acestui eveniment jubiliar, îmi face plăcere să exprim o vie recunoştinţă vouă tuturor, membrii ai familiei orionine, pentru marea contribuţie adusă în aceşti ani misiunii Bisericii. În acelaşi timp, îmi face plăcere să-mi amintesc ceea ce scriam în exortaţia apostolică Vita Consecrata: «voi nu aveţi doar o istorie glorioasă de povestit ci şi o istorie glorioasă de construit!» (nr. 110). De aceea, vă invit să priviţi viitorul, «în care Spiritul vă cheamă pentru a face cu voi lucruri mari» (ibidem).
Dragi fii ai Divinei Providenţe, Biserica aşteaptă de la voi să reînviaţi darul care se află în voi (cf. 2Tim. 1,6), reînnoindu-vă propunerile şi într-o lume care se schimbă să promovaţi o fidelitate creativă vocaţiei voastre. Menţionam în sus-amintita exortaţie apostolică: «Institutele sunt invitate să re-propună pline de curaj implicarea, inventivitatea şi sfinţenia fondatorilor şi a fondatoarelor ca şi răspuns la semnele timpurilor în lumea de astăzi. Această invitaţie este mai înainte de toate un apel la perseverenţă în drumul sfinţeniei, dincolo de dificultăţile materiale şi spirituale care marchează problemele zilnice. Dar este şi un apel la a re-căuta competenţa în propria muncă şi a cultiva o fidelitate dinamică propriei misiuni, adaptându-ne formelor, când este necesar, noilor situaţii şi diverselor nevoi, în deplină ascultare faţă de inspiraţia divină şi discernământul eclezial» (nr. 37).
Doar rămânând bine înrădăcinaţi în viaţa divină şi menţinând nealterat spiritul de la început, veţi putea răspunde într-o mare manieră profetică exigenţelor epocii actuale. Prima datorie a fiecărui botezat şi cu atât mai mult a fiecărui suflet consacrat este să tindă spre sfinţenie; ar fi fără îndoială o contradicţie a se mulţumi cu o viaţă mediocră, expusă învăţării unei etici minimalistice şi a unei religiozităţi superficiale» (Novo Milenio ineunte, 31). După modelul fericitului vostru fondator precum şi după specificul vieţii călugăreşti pe care aţi îmbrăţişat-o, nu vă fie teamă să căutaţi cu o constanţă răbdătoare «această „măsură înaltă” a vieţii creştine», recurgând la «o adevărată şi proprie pedagogie a sfinţeniei» (ibidem), personală şi comunitară, puternic ancorată în bogata tradiţie eclezială şi deschisă dialogului cu timpurile noi.

4. Fidelitate creativă într-o lume schimbătoare: această orientare să vă conducă pentru a umbla, cum lui don Orione îi plăcea să spună, «în fruntea timpurilor». Dacă celebrările centenarului aprobării canonice ne îndeamnă «să amintim», retrăindu-l, climatul de la origini, vă îndemnăm, în acelaşi timp în vederea următorului Capitlu General, să «proiectaţi» noi ţi curajoase intervenţii pe frontierele carităţii. Să rămână neatins spiritul începutului! Aş dori în acest sens să evidenţiez un aspect semnificativ al intuiţiei carismatice a clericului Luigi Orione: iubirea sa deosebită şi unificantă pentru Sfânta Maică Biserică. Atunci ca şi acum, este fundamental pentru opera voastră, să cultivaţi această pasiune intimă pentru Biserică, pentru ca să puteţi «coopera cu modestie la picioarele Scaunului Apostolic şi al episcopilor la a reînnoi şi unifica în Isus Cristos Domnul Nostru omul şi societatea, aducând Bisericii şi Papei inimile celor mai abandonaţi, ale săracilor şi ale clasei muncitoare: ad omnia in Christo instauranda, ut fiat unun ovile et unus pastor» (Constituţii, art. 5). Să continue să vă însoţească din cer Fericitul Luigi Orione împreună cu atâţia confraţi care, în tot acest timp, şi-au consumat existenţa în serviciul lui Cristos şi al săracilor. Să vegheze asupra fiecăruia dintre voi Fecioara Maria, Maica lui Cristos şi Maica Bisericii şi să facă astfel încât, precum se ruga don Orione, toată viaţa voastră să fie «sfântă în a-l dărui pe Cristos poporului şi poporul - Bisericii lui Cristos; să ardă ea şi să strălucească de Cristos şi în Cristos, să se consume într-o evanghelizare luminoasă a săracilor; viaţa noastră şi moartea noastră să fie un dulce cântec de caritate şi o jertfă lui Dumnezeu» (Lo spirito di Don Orione, IX, 131).
Cu afecţiune eu vă asigur amintirea constantă în rugăciune, în timp ce din toată inima binecuvântez întreaga voastră familie spirituală şi pe toţi cei ce sunt obiect al atenţiei voastre.

Dată la Vatican, 8 martie 2003

 

 

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