Questo sito utilizza cookie per le proprie funzionalità e per mostrare servizi in linea con le tue preferenze. Continuando a navigare si considera accettato il loro utilizzo. Per non vedere più questo messaggio clicca sulla X.
Messaggi Don Orione
thumb

Omelia al Santuario dell'Incoronata di Foggia.

MARIA MADRE DEI CRISTIANI, MADRE DEI SACERDOTI

Omelia di Don Flavio Peloso al Santuario dell'Incoronata, 25 aprile 2010

   

Oggi è la Domenica detta del Buon Pastore (Vangelo) perché domina la figura di Gesù Buon Pastore che offre non solo la sua cura, ma anche la sua familiarità al gregge, alle pecorelle: “ Le mie pecore conoscono la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono”. Il gregge, fuori di metafora è la Chiesa, è la “moltitudine immensa, di ogni tribù, popolo e lingua ” vista dall'apostolo Giovanni nell'Apocalisse, sono i cristiani che aderiscono alla fede e che provocano la gioia degli apostoli: “ I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo ” (1a lettura).

Questa realtà iniziata da Gesù e dalla comunità cristiana dei primi apostoli continua e si sviluppa ancora oggi. La forza dei cristiani “ pieni di gioia e di Spirito Santo ” non è venuta meno. La Chiesa ancor oggi, e soprattutto oggi, è luce di speranza e di civiltà “ presso ogni tribù, popolo e lingua ”. Gesù continua a dare la sua intimità personale a tante persone che pregano, lo ascoltano, vivono e soffrono con lui. Gli apostoli del Vangelo - i sacerdoti, i consacrati e le consacrate a Gesù - continuano nel mondo la loro missione di testimonianza della salvezza unendo alla predicazione le opere di bene. Sono benedetti e rifiutati dalla gente, come Gesù aveva predetto, perché sono coinvolti nell'accoglienza o nel rifiuto di Gesù: “ chi accoglie voi accoglie me e chi non accoglie voi non accoglie me” .

Siamo nella Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni di questo Anno sacerdotale. E siamo nella casa della Madonna. Prendiamo da Maria luce e conforto nel vivere la nostra fede in comunione con la Chiesa, famiglia del suo Gesù.

Il Papa, nella Lettera per l'anno sacerdotale , ricorda che «Gesù Cristo dopo averci dato tutto quello che ci poteva dare, vuole ancora farci eredi di quanto egli ha di più prezioso, vale a dire della sua Santa Madre»”.

Nel suo amore Gesù ha donato a tutti i suoi discepoli quanto egli aveva di più personale ed esclusivo: la madre, il rapporto di figliolanza. Giustamente, a partire da questo atto di supremo amore di Gesù, Maria fu considerata a pieno titolo Madre dei credenti e Madre della Chiesa, Madre dei Cristiani.

Se Maria è donata come Madre a tutti i cristiani, il sacerdote, a speciale titolo, per la sua conformazione sacramentale al Figlio di Dio e Figlio di Maria, può e deve considerarsi figlio prediletto di questa eccelsa Madre. La convinzione di fede che Maria è “madre dei sacerdoti” è andata radicandosi sempre più nella spiritualità e nella tradizione cristiana: la maternità di Maria, madre del Sommo Sacerdote, si estende ad ogni sacerdote « alter Christus ».

La speciale relazione di maternità di Maria verso i sacerdoti trova la sua origine nell'ora drammatica e gloriosa della Croce quando il divino Redentore proclamò la maternità spirituale ed universale di Maria e scelse come suo primo figlio spirituale un apostolo, un sacerdote, Giovanni, cui disse: « Ecco la tua madre! » (Gv 19, 27).

Questo apostolo era uno di quei «dodici» che avevano ricevuto anche l'altra consegna: « fate questo in memoria di me ». Riconosciamo pertanto che, mentre ha inteso donare la Vergine Santissima quale Madre di tutti i cristiani, l'ha offerta, in modo del tutto particolare ed eminente, quale Madre dei sacerdoti. Per tale consegna, ogni sacerdote, come Giovanni, è chiamato a prendere con sé Maria, quale dolce affetto, confortante compagnia e potente aiuto della sua vita: « Il discepolo la prese nella sua casa » ( Ibid . ).

Noi tutti, cari fratelli e sorelle nella fede, ma soprattutto noi sacerdoti, dobbiamo vivere nel clima spirituale benefico della predilezione della Madre di Dio.

I Sacerdoti, nel loro ministero sono, sono “ alter Christus ”, come il figlio di Maria. Ma, come tutti i figli, assomigliano anche alla Madre. In due caratteristiche, soprattutto, i sacerdoti assomigliano alla Madre. Gli assomigliano nella verginità: vivono solo per Dio; al “non conoscere uomo” (cf Lc 1, 34) di Maria corrisponde al “non conoscere donna” del sacerdote.

E poi come Maria è divenuta Madre universale, donna dalla figliolanza più numerosa dei granelli di sabbia del mare, anche il sacerdote è “padre” che genera altri in Cristo, come ebbe a scrivere San Paolo (Cf 1Cor 4, 15).

Si tratta di una paternità spirituale, vera, umana, dagli orizzonti ampi, cattolici, universali, tipica di chi, in Cristo, si fa “tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno” (1Cor 9, 22), con “cuore di carne” (Ez 11. 19), appassionato e generoso.

Preghiamo La Madonna perché faccia da Madre a tutti i Sacerdoti. E preghiamo affinché tutti i sacerdoti, come l'apostolo Giovanni, “ prendano Maria nella propria casa ”, nella casa del proprio sacerdozio, nella familiarità dei sentimenti spirituali e nelle attività apostoliche.

Per esprimere questa familiarità, questa intimità del sacerdote con la Madonna, il nostro san Luigi Orione così esortava: «Per amare veramente il Signore, la Madonna, le Anime, la Chiesa, bisogna farsene quasi una fissazione. Sapete che cosa significa essere fissati un una cosa? Qual era lo stato d'animo della Madonna verso Gesù? Voi lo sapete: non viveva altro che per Lui, non parlava che di Lui e per Lui, soffriva e pregava volentieri per Lui, pensava solo quello che pensava Gesù - se le fosse stato possibile -, tanto il suo cuore desiderava essere vicino, in sentimenti, pensieri ed affetti, a quello di Gesù. Questo hanno fatto anche i Santi in terra: hanno cercato di vivere all'unisono, in tutto, con Gesù e con la Santa Madonna» (Ibid. p. 775 ).

Oh, il Signore ci dia sacerdoti “ fissati nelle cose di Dio ” e fissati nel “ bene delle anime ”, sacerdoti e religiosi “ all'unisono, in tutto, con Gesù e con la santa Madonna ”. Allora la loro vita sarà un richiamo alla fede per tutti e una vocazione per altri ragazzi e giovani a darsi del tutto e per sempre a Gesù, alla Madonna, alle anime. “ La testimonianza della vita suscita vocazioni ”, ha scritto Papa Benedetto XVI nel suo messaggio per questa Giornata mondiale delle vocazioni.

E' la santità la forza e la bellezza della Chiesa.

Donaci, o Maria, vocazioni e sacerdoti santi!

Lascia un commento
Code Image - Please contact webmaster if you have problems seeing this image code  Refresh Ricarica immagine

Salva il commento