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Messaggi Don Orione
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Autore: Flavio Peloso

Don Orione lo definì “il primo Figlio della Divina Provvidenza”, perché fu il primo orionino a professare dopo l'approvazione del 1903 e perché vedeva in lui il prototipo di religioso che sapesse unire carità e dottrina per stringere i poveri e il popolo alla Chiesa.

En español: EL SIERVO DE DIOS DON GASPAR GOGGI.


 

 

“Non ti dico quello che si è fatto da noi e tentato per salvare Don Gaspare: ma tutto fu inutile!”, assicurò sconsolato Don Orione che vide morire a 31 anni di età il suo giovane sacerdote, Don Gaspare Goggi, fulgida speranza della sua piccola Congregazione da poco approvata.

La sera del 4 agosto 1908, era passato inattesamente al Signore nell'ospedale psichiatrico di Alessandria, dove il prof. Frigerio, anche in omaggio alla sua amicizia con Don Orione e il curante dott. Bonino, aveva chiesto di affidargli il caro infermo per cure più specializzate.

Lo stesso Papa Pio X, che ben conosceva Don Goggi che, tra l'altro era anche confessore delle sue due sorelle, “saputo della morte di Don Goggi, celebrò a lutto e, in quel giorno, non diede udienza”.
“Il nostro Don Gaspare - dirà ancora Don Orione - l'ho pianto più di mia madre, morta due mesi dopo”. E, su quelle lacrime, il fondatore baserà anche la sua fiducia nella intercessione presso Dio di questo eccezionale figlio dell'Opera, che un rapido e progressivo indebolimento psico-fisico, con ansie e depressioni di origine anemica, aveva purificato e preparato all'incontro con Dio. In verità, Don Gaspare aveva sempre voluto tenersi disposto a tale incontro: “Aver sempre presente il pensiero della morte - leggiamo negli appunti da lui fissati negli esercizi spirituali del 1906 -: fare ogni azione, come se fosse l'ultima di mia vita: guardare ogni cosa creata nello specchio della morte...”.

Grandi speranze su di lui

Era nato a Pozzolo Formigaro (AL), il 6 gennaio 1877. Fu con Don Orione per quindici anni, da quando, nel 1892, a 15 anni, l'aveva incontrato all'oratorio di Tortona. Gaspare Goggi seguì i consigli del giovane Fondatore e frequentò i primi umili collegi, per poi donarsi pienamente a lui nella obbedienza religiosa, abbracciata con la generosità degli eletti; ricco d'intelligenza, profondo nella preghiera, mite e deciso nel servizio del Signore.

Di lui, Don Orione dovette concepire, sin dal primo incontro, una stima ben profonda e singolare, se gli fissò un itinerario di formazione oltremodo eccezionale e preciso: “ Prima professore e poi sacerdote!” , mandandolo poi, per gli studi, con altri compagni, a Genova e a Torino. “Prepàrati a lavorare per le anime - lo esortava Don Orione -, accendi bene la tua anima alla carità soave e operosa di Gesù e fa di comunicarla a tutti quelli che potrai avvicinare e influenzare. Benché io sappia che tu sei un santo, ti raccomando: dei tuoi compagni fammene dei soldati di Cristo forti e generosi”.

Gaspare seguì filialmente le indicazioni del Fondatore. A Genova e Torino, conobbe personaggi di alto livello spirituale e sociale, frequentò cenacoli di preghiera e predicatori esimi, fu assiduo alle iniziative migliori del cristianesimo torinese. A Torino, frequentò l'ambiente dell' Adorazione quotidiana universale ove conobbe Giuseppina Comoglio, Paolo Pio Perazzo, il beato Don Rua, la Beata Madre Teresa Michel e altre sante figure del cattolicesimo torinese. Nel 1901, si laureò in lettere e filosofia trattando con Arturo Graf una tesi su “Innocenzo II e gli eretici della Francia meridionale”. Destò scalpore quella tesi. L'assunto centrale, sostenuto e documentato dal Goggi, fu che la Chiesa difende il deposito della dottrina dalle eresie con il fulgore della virtù dei santi”.

Divenuto professore, finalmente diede compimento anche alle mete vocazionali. Nel 1901, vesti l'abito religioso e iniziò il suo noviziato in Sanremo. Il 6 settembre 1903, fu ordinato sacerdote.

La “corda culturale” della Congregazione

Viene da domandarci: che cosa voleva in cuor suo, e cosa si aspettava, Don Orione, da questo giovane di bell'ingegno e profonda spiritualità?

La Congregazione era, in quegli anni, ancora in formazione, e, mentre lo spirito, le finalità, il carisma di essa erano ormai limpidi nella mente e nei progetti del Fondatore e nel decreto di approvazione del 21 marzo 1903, restavano da definire taluni problemi pratici, soprattutto di ordine formativo e culturale, indispensabili per indicare la più giusta via al cammino spirituale e intellettuale dei seguaci.

É nota l'espressione di Don Orione, scrivendo a Don Goggi: “ Tu e Don Sterpi siete, per me, come due corde della stessa cetra, che suonano all'unisono...”

Don Carlo Sterpi - l'altro stretto collaboratore di Don Orione, dichiarato “venerabile” nel 1999 – era uomo pratico e prudente e ormai aveva saldamente in mano l'amministrazione delle prime Case dell'Opera, e, con il progredire vulcanico dell'azione di Don Orione, assumeva anche la responsabilità della preparazione dei religiosi e del personale.

Don Gaspare Goggi era l'altro confratello di sua massima fiducia. Aveva onorato il suo sacerdozio, operando egregiamente come direttore dell'Istituto a Sanremo e, dopo il 1904, quale rettore della Chiesa di S. Anna in Vaticano, dove era ricercato come guida spirituale di tante anime, anche di ecclesiastici. Strinse numerose amicizie sia tra la gente semplice come con personaggi noti quali il Prof. Luigi Costantini, il poeta Giulio Salvadori, Padre Giovanni Semeria, il beato Luigi Guanella, i servi di Dio Aristide Leonori e Madre Teresa Michel Grillo. Fu confessore delle stesse sorelle del Santo Papa Pio X. Nel 1907, il futuro Card. Carlo Perosi lo aveva richiesto quale con visitatore apostolico dei Seminari di Sicilia.

Don Orione conosceva il valore di Don Goggi e riteneva che era tempo di dare alla Congregazione l'indirizzo culturale più proficuo e adatto alle sante sue finalità. Chi, meglio di Don Gaspare, avrebbe potuto collaborare ed esprimere le intenzioni carismatiche del Fondatore? Essere la corda culturale e formativa della Congregazione: questa era la vocazione e il ruolo che Don Orione riconosceva e favoriva in Don Gaspare Goggi. Egli più volte aveva ribadito che “ la Piccola Opera della Divina Provvidenza, nelle mani e ai piedi della S. Madre Chiesa, dovrà essere una grande luce di fede tra il popolo, un apostolato grande di carità a salvezza del popolo, ma anche una forza dottrinale, sana purissima, a umile e totale servigio della Chiesa, per mantenere o rendere cristiane le masse del popolo ”.

Le lacrime di Don Orione

Non è retorica perciò affermare che, quel giorno, con la morte di Don Goggi, il 4 agosto 1908, cento anni fa, Don Orione vide in parte svanire, o almeno rinviare, la realizzazione del grande sogno di sostenere “ l'apostolato della carità a salvezza del popolo ” con la “ forza dottrinale ” cui Don Goggi avrebbe potuto dare brillante impulso. “ Vorrà dire - commentava più tardi Don Orione - che il Signore ci vuole più uomini di carità che di libri e di lettere”. Di fatto, egli ebbe passione forte ed esigente per gli studi dei suoi giovani aspiranti, chierici e sacerdoti.

Due ricordi biografici urgono alla mente come due fotografie incancellabili. Entrambi ci riportano alla piccola, linda chiesa, di Bettole presso Tortona, paese nativo di Don Goggi.

Il 7 agosto 1908, a Bettole veniva tumulata la venerata salma di Don Gaspare: più che un funerale, fu un trionfo! Celebrò la Messa Don Orione. Ma, giunto al Pater noster , gli tremò la voce e, al “fiat voluntas tua” , scoppiò in un gran pianto, intenerendo l'assemblea. Questa fu la prima e autorevole testimonianza pubblica circa la santità di Don Gaspare Goggi.

L'8 settembre 1903, sempre in quella chiesa, la stessa assemblea, umile e devota, cinque anni prima, aveva partecipato esultante alla prima Messa di Don Gaspare. A tenere un mirabile elogio del sacerdozio di Cristo, aveva preso la parola prima Don Orione, a causa del ritardo del grande Padre Giovanni Semeria, amico del Goggi, che, arrivato, continuò la memorabile esaltazione del sacerdozio cattolico. Ora indimenticabile.

Don Gaspare Goggi onorò poi con la sua vita di purezza, di zelo delle anime, di fraterna carità e di amorosa accettazione della sofferenza, sulla Croce con Cristo.

Oggi, le sue spoglie mortali riposano nel Santuario della Madonna della Guardia, a Tortona. Don Orione stesso chiese di introdurre la causa di beatificazione (avviata ad Alessandria nel 1959) ed esortava a rivolgersi alla sua intercessione: '' Il nostro Don Gaspare Goggi, primo Figlio della Divina Provvidenza, era mente eletta, tempra di santo tanto pio quanto dotto che morì in concetto di santità. Vi dico che non mi sono mai raccomandato a lui, che non ottenessi quanto avevo richiesto ”.

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