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Nella foto: 1° marzo 2024. Papa Francesco al Convegno

Identità in relazione o uguaglianza senza identità? Il Papa mette in guardia da questa ideologia "colonizzata" dalla dittatura del pensiero unico.

PAPA FRANCESCO:

L'IDEOLOGIA DEL GENDER, BRUTTA E PERICOLOSA

 

 

Un grande grazie a Papa Francesco per la sua parola chiara.
Non ha detto niente di speciale, ma qualcosa di semplicemente ragionevole e umano. Ma l'ha detto. Mentre tanti taciamo per paura di essere tacciati di intolleranti, di non essere moderni, o di passare per poco normali.
L'ha definita un "pericolo" e "una brutta ideologia del nostro tempo” che “annulla le differenze e rende tutto uguale”.

Lo ha detto il 1° marzo 2024, durante l'udienza in Vaticano ai partecipanti al convegno “Uomo-donna immagine di Dio. Per un’antropologia delle vocazioni”, che riunisce studiosi, filosofi, teologi, pedagogisti per riflettere su antropologia cristiana, pluralismo, dialogo tra le culture, futuro del cristianesimo.
Papa Francesco, ostacolato dal raffreddore, ha chiesto ad un collaboratore di leggere il testo e lui ha improvvisato solo qualche parola a braccio:

“È molto importante che ci sia questo incontro, questo incontro fra uomini e donne, perché oggi il pericolo più brutto è l’ideologia del gender, che annulla le differenze. Ho chiesto di fare studi a proposito di questa brutta ideologia del nostro tempo, che cancella le differenze e rende tutto uguale; cancellare la differenza è cancellare l’umanità. Uomo e donna, invece, stanno in una feconda “tensione”. Io ricordo di aver letto un romanzo dell’inizio del Novecento, scritto dal figlio dell’Arcivescovo di Canterbury: "The Lord of the World" (Il padrone del mondo). Il romanzo parla del futuribile ed è profetico, perché fa vedere questa tendenza di cancellare tutte le differenze”.

Ero presente il 19 gennaio del 2013 quando Benedetto XVI ha detto ai membri del Pontificio Consiglio Cor Unum che "Il no a filosofie come quella del gender si motiva per il fatto che la reciprocità tra maschile e femminile è espressione della bellezza della natura voluta dal Creatore".

Papa Francesco ha condannato apertamente, l’ideologia del gender (dall’inglese: genere sessuale) in numerose occasioni: «nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna. Essa prospetta una società senza differenze di sesso e svuota la base antropologica della famiglia” (Amoris laetitia 56); “una cattiveria che oggi si fa con l'indottrinamento della teoria del gender”; l’affermarsi di tale teoria è il frutto di una “colonizzazione ideologica” (8 gennaio 2024 al Corpo diplomatico); “pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali”.


APRIAMO GLI OCCHI!

È di Papa Francesco il concetto di “colonizzazione ideologica”. Usò e spiegò il termine ai giornalisti di ritorno dalle Filippine, e anche allora invitò a leggere il romanzo "Il Padrone del mondo" scritto nel 1907, da Robert Hugh Benson, che descrive rischi e derive provenienti dalla omologazione.

Per farsi un’idea concreta di cosa significhi “colonizzazione ideologica” e “omologazione”, basta proprio guardare al fenomeno dell’ideologia del gender.
Fino a 10 anni fa quasi non se ne parlava. Chi ha 40 anni ricorda di aver sentito la parola gender in gioventù?
Ebbene, oggi, in pochi anni, la “dittatura del pensiero unico” (espressione di Benedetto XVI), mediante la comunicazione di massa, ha colonizzato l’idea/costume del gender imponendola nella società da est ad ovest, da nord a sud.

Il gender, come fenomeno popolare, non è maturato per crescita spontanea, all’interno dei costumi dei popoli, ma è stato imposto dall’esterno dall’ideologia di pochi e potenti. E chissà per quali interessi.

Papa Benedetto XVI la chiamava “dittatura del pensiero unico”. Papa Francesco la definisce "colonizzazione" e "omologazione" e altre volte frutto di lobbies di potere.


LA VITA È IDENTITÀ IN RELAZIONE

"La vita di ognuno di noi, nessuno escluso, non è un incidente di percorso", sottolinea ancora il Papa nel suo discorso. L’essere uomo o donna non è un caso affidato alla lotteria dei cromosomi o all’ingegneria genetica, e tanto meno dipende dalla decisione personale cambiare quello che siamo per natura.
"Il nostro stare al mondo non è un mero frutto del caso, ma facciamo parte di un disegno d’amore e siamo invitati ad uscire da noi stessi e a realizzarlo, per noi e per gli altri".

Sapere questo ci fa uscire dall’isolamento e ci fa guardare a noi stessi come ad una identità in relazione: io esisto e vivo in relazione a chi mi ha generato, alla realtà che mi trascende, agli altri e al mondo che mi circonda, abbracciando con gioia e responsabilità una missione specifica e personale”.

Invito a leggere il documento della Congregazione vaticana per l’Educazione cattolica dal titolo "Maschio e femmina li creò. Per una via di dialogo sulla questione del gender nell’educazione" (2019).

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