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Messaggi Don Orione
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Nella foto: Villaromagnano con foto della Casa di Don Orione, oggi Municipio
Pubblicato in: Da Flavio Peloso, Don Orione a Villaromagnano, “Il Popolo”, 15 maggio 2003, p.15.

Persone, notizie, fatti, ricordi. La costruzione dell’asilo, un’epopea popolare di carità e collaborazione.

DON ORIONE  A  VILLAROMAGNANO

Un paese caro a Don Orione.
La predica delle 5 lire.
La costruzione dell’asilo, un’epopea popolare di carità e collaborazione.


            Flavio Peloso

 

A questo borgo di circa 800 abitanti, adagiato su ridenti colline e ampie distese pianeggianti, è legata una delle tante belle pagine di carità e di creatività orionina.

Don Orione ebbe a interessarsi di Villaromagnano fin dagli inizi del 1900, all’epoca del Vescovo Bandi e della promozione delle organizzazioni cattoliche nella diocesi di Tortona. Collaborò alla costituzione dell’Unione Popolare locale.

Nel Diario Parrocchiale di Villaromagnano (AL) leggiamo che nei tempi della prima guerra mondiale, dopo la disfatta di Caporetto, “Il giorno 11 novembre 1917, il parroco lanciava l’idea di erigere una statua al S. Cuore di Gesù come voto per la Vittoria e la pace. L’idea fu accolta con entusiasmo e subito si raccolsero le offerte date spontaneamente e registrate su un quadro che venne appeso alla porta della Chiesa”. E presto arrivò anche la statua e a benedirla fu Don Orione: “Il 31 Marzo 1918, essendo la solennità di Pasqua, al pomeriggio venne Don Luigi Orione per la benedizione della statua del S. Cuore. Alle 19½ predicato Don Orione e poi confessato fin alle 22”.

A Villaromagnano, Don Orione andava più volte a celebrare, a predicare; vi era di casa. Ancora oggi si racconta di come il santo tortonese trasse d’impaccio Giùn, il priore, cui erano rimaste solo 5 lire per il predicatore della festa della Madonnina delle Fonti. Un niente. Disperato andò da Don Orione, perché gli mandasse uno dei suoi preti, anche il più scatorcio. “Cinque lire sono la paga della vostra Madonnina, vero? – chiese Don Orione - Le accetto ben volentieri da Lei. Verrò io”. Giùn non stava più nella pelle. Don Orione andò e commosse tutti. “E’ meraviglioso! Non predicherebbe meglio davanti a Sua Santità o al Collegio dei Cardinali”, commentarono gli “intellettuali” locali.

La popolazione di Villetta, Romagnano e Fonti, per quanto non numerosa, aveva una angustia e la confidò a Don Orione: avrebbe voluto in paese l’asilo per i propri bambini. Il “prete delle cinque lire” raccolse questo buon desiderio e aiutò a realizzarlo.

Al suo collaboratore Don Carlo Sterpi, il 10 marzo 1928, comunicò: “Vi dò la buona notizia che oggi ho affittato tre stanze adatte a Villa Romagnano. Così con San Giuseppe si aprirà l’Asilo desiderato dalla Carolina Boveri”. Vi inviò alcune delle sue Piccole Suore Missionarie della Carità da poco fondate in Congregazione. Fin dal primo giorno fu presente Suor Maria Carità.

Si iniziò alla buona, in poverissmi locali, ma con l’entusiasmo e la collaborazione da parte di tutto il paese, “tuttavia l’attuale locale dell’Asilo è insufficiente e non può essere che provvisorio”, osservò Don Orione. In una lettera al Podestà del 3 novembre 1928, ringrazia “tutta la laboriosa popolazione di Villa Romagnano per la benevolenza verso le mie suore e l’interessamento per l’asilo” e annuncia che “incoraggiate le suore dall’appoggio incontrato, apriranno anche una scuola di cucito e ricamo per le fanciulle; a questo scopo hanno affittata una stanza capace, e le ho provviste di una macchina a cucire delle più perfezionate. Prossimamente daranno un saggio dell’insegnamento dato ai bambini, e spero faranno assai più quando avranno un locale più adatto”.

La Provvidenza non tardò a sostenere la generosità dei poveri. Proprio in quel novembre 1928 Don Orione può dare un’altra bella notizia: “Mi è stato donato un bell’appezzamento di terreno in posizione comoda pei piccoli dell’Asilo”.

Siccome, come egli era solito dire, “la Provvidenza nutre gli uccelli del cielo, ma non glielo getta nel nido”, coinvolse fattivamente tutta la gente in una nuova impresa. Il 23 febbraio 1929, scrisse a Don Agostino Borasi, parroco di Villaromagnano: “Con la primavera vorrei poter cominciare i lavori pel nuovo asilo di Villa Romagnano, pieno di fiducia che la Divina Provvidenza e la Madonna SS. benediranno codesta opera, la quale  si propone di coltivare i primi germi della fede, del santo timor di Dio nella prima età dei fanciulli e di educarli alla Religione, alla Patria, e al bene delle famiglie”.

I preparativi andarono avanti e così, il 4 novembre 1931, a Villaromagnano ci fu festa grande. “Si trattava della posa della prima pietra dell’Asilo Infantile – troviamo in un articolo dell’epoca -, che, sotto i segni della Divina Provvidenza, e con la liberalità della distintissima Signora Boveri Carolina, sul sedime offerto dal Rev. Agostino Borasi e cognata Sig.ra Orsi Angela, all’ingresso del paese, in posizione bellissima. Fece da Madrina la distinta Sig.ra Carolina Boveri, attorno alla quale tutta la popolazione si stringeva, esternando la sua riconoscenza. Il discorso tenuto da Sua Eccellenza Rev.ma Mg.r. Simon Pietro Grassi fu applauditissimo, e verrà pubblicato, a perenne ricordo”.

Cominciarono i lavori. Don Clemente Perlo ricorda bene che “Don Orione inviò i suoi chierici a lavorare per la costruzione del nuovo asilo di Villaromagnano”. Si rinnovò l’epopea dei chierici-costruttori che aveva commosso – e un poco convertito – Tortona. Da ricordare che avevano da poco ultimato il bel Santuario della Madonna della Guardia di Tortona, inaugurato il 29 agosto 1931.

Da quella originale compagnia di muratori, composta da chierici che lavoravano con una specie di tonaca e da buoni paesani, sotto la guida del “capomastro della Divina Provvidenza”, Michele Bianchi, uscì quella splendida e solida costruzione che ancora oggi desta meraviglia per la sua grandezza, funzionalità e bellezza. I lavori iniziarono nella primavera del 1932. L’inaugurazione ufficiale dell’edificio nuovo avvenne il 23 ottobre 1933.

Con questa impresa di bene, Villaromagnano si amalgamò nei comuni interessi civili e religiosi. Divenne “un cuor solo e un’anima sola” con Don Orione che vi ritornava sempre volentieri. Le Suore di Don Orione svolsero l’attività dell’asilo, di catechismo, aprirono corsi professionali di taglio e cucito per le giovani. Durante la Guerra mondiale 1939-1945 vi ospitarono un gruppo di orfanelle sfollate da Genova.

Don Orione, nel settembre del 1939, vergò una Dichiarazione nella quale assicurava: “anche dopo la morte di Don Orione e dei suoi successori, sarà sempre l’Asilo dei bambini del Comune di Villaromagnano”. Nel 1939, il Comune di Villaromagnano affittò tre aule per adibirle a scuola elementare; più tardi vi furono ospitate anche le scuole medie.

Quella casa divenne il “cuore” del paese. Le Suore vi operarono con generosità fino agli anni ’70, madri di tanti piccoli e sorelle della gente di Villaromagnano che a loro affidava pene, desideri, avvenimenti. Dopo la partenza delle Suore, nel 1972 il Comune comperò l’intera struttura e ne fece anche sede del Comune, ma per tutta la gente continua ad essere “l’asilo di Don Orione”.

E’ una bella parabola di vita la storia dell’asilo di Villaromagnano. Quell’edificio è un monumento che richiama valori di fede, di solidarietà, di collaborazione, di fraternità. Sulla facciata di quell’asilo, per il centenario della Congregazione, l’amministrazione ha apposto una iscrizione a memoria, mentre, nella sala del consiglio, un busto di Don Orione guarda ancora con benevolenza i progetti, le preoccupazioni e le decisioni di quella gente che egli amò di vero cuore.

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